La storia infinita dell’autoporto di Vittoria - QdS

La storia infinita dell’autoporto di Vittoria

Biagio Tinghino

La storia infinita dell’autoporto di Vittoria

sabato 26 Febbraio 2022


L’unico costruito in Sicilia su nove progettati, inaugurato e rimasto inutilizzato dal 2016, oggi preda di incuria e vandali. L’assessore Falcone al QdS: “Al lavoro per aiutare il Comune a completare l’infrastruttura”

Piante che crescono sulle corsie d’accesso tra le fenditure dell’asfalto, cavi di rame rubati, tombini scoperchiati: così si presenta l’autoporto di Vittoria. Il sito in stato di abbandono è ubicato in contrada Capraro, nel cuore di Serra San Bartolo, adiacente all’aeroporto di Comiso, prossima alla Ragusa-Catania, a pochi chilometri dal mercato ortofrutticolo di Vittoria (il secondo mercato italiano per produzione), a 50 chilometri dal porto di Pozzallo. Unico autoporto costruito in Sicilia, dei nove progettati, incompiuto o per meglio dire inutilizzato sin dal 2016, anno in cui fu inaugurato dall’Amministrazione Nicosia. Una struttura che doveva servire al trasporto intermodale e che oggi magnifica il fallimento della logistica, in una delle province con il più alto Pil pro capite del meridione d’Italia.

Cosa ha fatto il Governo regionale in questi anni? “Abbiamo trovato una cattedrale nel deserto, lasciata al deterioramento dovuto all’incuria e ai vandali. Oggi però il Governo della Regione avvia il recupero dell’Autoporto di Vittoria, per arrivare presto al completamento dell’opera e alla sua consegna al tessuto imprenditoriale e produttivo dell’Isola” – aveva affermato il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, nel luglio del 2020.

Ma da allora non è cambiato niente! Addirittura, negli anni, sono stati compiuti alcuni raid per rubare rame. Quest’infrastruttura, costata dieci milioni di euro, avrebbe dovuto garantire lavoro a circa trecento persone, una grande opportunità per il rilancio dell’occupazione della città di Vittoria e per lo sviluppo economico dell’intera Sicilia. Nel mese di giugno del 2021, l’assessore regionale, Marco Falcone, nel corso di un sopralluogo nella sede che ospita l’autoporto, aveva annunciato un finanziamento di 600.000 euro per recuperare la struttura.

“Abbiamo trovato una struttura mai utilizzata – aveva puntualizzato l’assessore -. Il governo regionale vuole recuperarla insieme alla commissione straordinaria del Comune di Vittoria. Inizieremo una forma di collaborazione con la società Interporti siciliani, per arrivare a un bando che conceda l’autoporto ai privati per l’attività di commercio e produzione dei nostri prodotti agroalimentari da immettere nei mercati nazionali ed esteri”.

Il territorio di Vittoria esprime già una produzione di primissimo livello di ortaggi e fiori ed esprime da decenni una leadership sui mercati al consumo di tutta Europa. Ciò di cui ha bisogno è quello di colmare il gap con i Paesi competitor del Mediterraneo con i quali la competitività si misura non solo sui km che le merci devono percorrere ma sulla velocità con cui vengono coperte le distanze. Ciò di cui ha bisogno la produzione agricola siciliana è che la res pubblica faccia la propria parte (mero dovere e nessun atto di eroismo!), implementando quelle opere e strutture che semmai dovrebbero aiutare le produzioni a non essere, dunque, mortificate da una rete viaria obsoleta e una logistica arretrata.

Negli anni è intervenuta anche la Cna di Vittoria facendo delle proposte: “La movimentazione delle merci e dei prodotti è la nuova opportunità economica che ha questa zona. Però per fare decollare questo settore servono politiche in grado di adeguare l’attuale sistema economico a funzioni logistiche che siano in chiave di completamento e di ridisegno produttivo di quest’area. Serve una visione politica nuova. Le istituzioni, Comune di Vittoria su tutte, non possono continuare a restare immobili, devono assumersi un ruolo guida. Proponiamo di istituire un tavolo permanente (composto da diverse istituzioni) che porti all’individuazione di un soggetto giuridico capace di rendere operativo l’autoporto, prima che si avvii a diventare definitivamente una struttura abbandonata, desolante e vandalizzata”.

Questa parte di Sicilia ha tutte le caratteristiche per diventare un importante quadrante logistico, cioè il punto di incontro ideale per il trasporto merci stradale, marittimo e aereo che si muove nel Sud-Est. Di fronte all’inerzia della politica, sarebbe allora meglio che l’autoporto venisse affidato direttamente agli imprenditori sul campo perché ne prendano pienamente la responsabilità anche sul piano economico, lasciando al pubblico la proprietà e gli interventi straordinari.

In esclusiva per il QdS abbiamo sentito direttamente l’assessore regionale alle Infrastrutture, Falcone, per avere delle novità sulla questione: “Siamo a lavoro per mettere a disposizione del Comune di Vittoria le risorse utili al completamento dell’infrastruttura, così come ci era stato richiesto dal territorio. Purtroppo, il contenzioso fra l’ente e l’impresa che ha realizzato l’Autoporto rappresenta un’incognita che restringe i margini di manovra per tutti. L’aiuto finanziario della Regione al Comune va nella direzione del completamento dell’infrastruttura, per poterla finalmente mettere al servizio delle forze produttive del Sud-est Sicilia”.

Il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, insediatosi pochi mesi fa, ha detto al QdS: “Il progetto che è stato finanziato e poi realizzato non aveva l’obiettivo di creare un impianto per l’intermodalità dei trasporti fedele a un’idea progettuale iniziale che è stata abbandonata e tradita! È stata realizzata un’area che sembra un parcheggio con quattro grandi capannoni. Com’è stato possibile sperperare tanti soldi pubblici per una struttura non funzionale? Per creare un parcheggio avremmo potuto spendere una cifra inferiore! Qualora gli organi regionali avessero ancora l’intenzione di proseguire su questa strada, noi non lo consentiremo”.

“Il contenzioso tra l’ente e l’impresa costruttrice, così come detto dall’assessore Falcone, non può essere una scusa per bloccare i finanziamenti – ha stigmatizzato Aiello – e quindi il completamento dell’opera. Sono disponibile ad un incontro con l’assessore Falcone per discutere e cercare di trovare una soluzione per introdurre gli elementi di intermodalità necessari per collegare questa struttura al porto di Pozzallo e quindi renderla funzionale al sistema della logistica e dei trasporti per agevolare la ripresa economica e sostenere le imprese del territorio”.

La nostra Amministrazione insieme ad altri comuni iblei sta lavorando ad un progetto per partecipare a un bando del Pnrr – ha concluso il sindaco Aiello – sulle problematiche connesse all’introduzione di innovazioni nei meccanismi della filiera agroalimentare, sia in rapporto alle fasi della produzione quanto alle altre fasi, dell’agroindustria, commerciali e della logistica. Il primo obiettivo su cui lavorare è uno studio di fattibilità per lo sviluppo dei servizi alle imprese e della logistica”.

L’autoporto di Vittoria, il Mercato ortofrutticolo, l’aeroporto di Comiso, nell’ottica dell’Area Logistica Integrata del Quadrante Sud Orientale della Sicilia, potrebbero creare le basi per rilanciare lo sviluppo dell’economia iblea e regionale. Purtroppo, invece, questo asse è ancora bloccato a causa del mancato completamento e del conseguente abbandono dell’autoporto che, oggi, appare come una incompiuta.

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