Strade e scuole da mettere in sicurezza e ora le risorse rischiano di scomparire - QdS

Strade e scuole da mettere in sicurezza e ora le risorse rischiano di scomparire

Lina Bruno

Strade e scuole da mettere in sicurezza e ora le risorse rischiano di scomparire

giovedì 18 Luglio 2019

Ammontano a circa 28 milioni di euro gli interventi bloccati e che potrebbero saltare definitivamente. Le difficoltà della Città Metropolitana si ripercuotono su viabilità ed edilizia scolastica

MESSINA – Strade provinciali devastate che mettono a rischio l’incolumità di chi le percorre. Andrebbero chiuse in attesa dei lavori, ma il paradosso è che nonostante ci siano le risorse per intervenire subito, tutto è ancora bloccato. Senza bilanci approvati e con la Città Metropolitana che continua a operare in regime di gestione provvisoria, a causa del prelievo forzoso e del mancato contributo compensativo da parte di Stato e Regione, quei finanziamenti non si possono toccare.

Ci sono circa duemila chilometri di arterie di competenza della Città Metropolitana in cui si è passati da una media di due/tre incidenti al giorno a una di 25/30. Un caso emblematico riguarda la 43/B Panoramica dello Stretto di Messina, dove decine di automobilisti che la percorrono, imbattendosi nel dislivello e nelle buche del manto stradale, hanno perso cerchioni e spaccato pneumatici, rischiando conseguenze ben più gravi.

Una situazione che mette in grande difficoltà Franco Roccaforte, dirigente della III e IV Direzione della Città Metropolitana, che da più di un anno tenta di effettuare quei lavori. C’è pronto un appalto di un milione e mezzo di euro per asfaltare le parti degradate della pavimentazione, per la sostituzione di barriere di sicurezza incidentale e la collocazione di alcuni giunti di dilatazione di ponti ed il rifacimento della segnaletica. Gli interventi dovevano essere completati, collaudati e rendicontati entro il 30 giugno e il non avere rispettato questo termine potrebbe innescare la perdita dell’intera somma.

Altri lavori urgenti di messa in sicurezza che non si possono effettuare sono quelli sulla Strada provinciale 15 di Passo Aranciara nei Comuni di Limina e Antillo per circa 375 mila euro. Ci sono sostanzialmente oltre 137 milioni di euro di finanziamenti solo per le Strade provinciali inutilizzabili. Sono risorse a cui si devono aggiungere quelle destinate all’edilizia scolastica, provenienti dal Patto per Messina, dal Ministero per le infrastrutture e dalla Regione Sicilia. Fra decreti che sono arrivati e per i quali però non si possono fare determine e accertare le somme e gare che non si possono contrattualizzare, ci sono 28 milioni di euro di lavori bloccati che riguardano strade e scuole.

Roccaforte, per arginare la perdita di risorse ha chiesto ai Ministeri e agli assessorati regionali competenti una proroga di almeno sei mesi rispetto al termine imposto del 30 giugno, in attesa dell’approvazione del Consuntivo 2018 e del Preventivo 2019. Alla regione Sicilia, inoltre, è stato chiesto che siano i loro Dipartimenti Tecnici a fare da stazione appaltante, al posto dell’ex Provincia, per sbloccare così gli interventi già progettati ed aggiudicati o in corso di progettazione.

“La richiesta di proroga – ha spiegato – l’ho inviata il 3 e 4 luglio dopo l’approvazione della Legge 58/2019, ma già ad aprile avevo chiesto un rinvio dei termini. Il problema è che la legge sulle deroghe è entrata in vigore il 30 giugno e proprio il 30 giugno è scaduto il termine previsto da un’altra norma secondo cui se non si finiscono i lavori scatta la revoca del finanziamento. Ci sono dubbi d’interpretazione e abbiamo sollecitato chiarimenti. Al ministero dell’Economia ho detto che se è stato riconosciuto con la Legge 58/2019 che non ero nelle condizioni di operare, adesso mi si deve concedere alcuni mesi per fare i lavori. In un comma la legge dice che si può fare il bilancio annuale, in un altro dice che anche in gestione si possono utilizzare le somme relative ad infrastrutture in entrata e in uscita. Dalle interlocuzioni avute sembrerebbe che tra il 24 e 25 di luglio ci sia una riunione a Roma tra Anci, Città Metropolitane e Mit per decidere. Aspettiamo, quindi”.

“A Palermo – ha concluso il dirigente – l’assessore Marco Falcone ci ha proposto un accordo di programma, ma ne discutiamo da tre mesi senza arrivare a nulla. Ci conviene a questo punto aspettare e sperare anche che nell’arco di un mese si riescano a chiudere Rendiconto e Preventivo”.

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