L'accertamento potrebbe chiarire nuovi dettagli sulla tragedia che ha portato alla morte dei 5 operai e al ferimento grave di un sesto.
Si svolgeranno al Policlinico di Palermo nella giornata di giovedì 9 maggio le autopsie sui corpi delle 5 vittime della strage di Casteldaccia, morti presumibilmente intossicati delle esalazioni di idrogeno solforato mentre eseguivano dei lavori di manutenzione alla rete fognaria.
Resta ricoverato, proprio nel reparto di Rianimazione del Policlinico, il sesto ferito, l’unico superstite della tragedia sul lavoro che ha sconvolto la Sicilia. Le sue condizioni, purtroppo, sarebbero gravissime.
Strage di Casteldaccia, il 9 maggio le autopsie
Saranno eseguite al Policlinico di Palermo le autopsie sui corpi dei 5 operai morti lunedì durante la manutenzione della rete fognaria di Casteldaccia (Palermo). In concomitanza con gli esami autoptici, che sono accertamenti irripetibili, potrebbero essere già inviati i primi avvisi di garanzia per permettere alle parti di partecipare all’esame.
Le vittime
A perdere la vita in quella che è stata ribattezzata come “la strage di Casteldaccia” sono stati 5 uomini: Epifanio Alsazia, Ignazio Giordano, Roberto Raneri, Giuseppe Miraglia e Giuseppe La Barbera (quest’ultimo il più giovane). Quattro di loro erano dipendenti della Quadrifoglio Group (il più anziano, Epifanio Alsazia, ne era co-titolare), l’ultimo un operaio interinale.
L’indagine
La Procura di Termini Imerese, guidata da Ambrogio Cartosio, ha aperto una inchiesta per omicidio plurimo colposo e sta facendo accertamenti sulla tragedia. Tanti gli elementi da chiarire per individuare eventuali responsabilità, dal perché gli operai impegnati nel lavoro di manutenzione non indossassero mascherine alla causa di morte. Al momento i vigili del fuoco hanno escluso che possa essersi verificato un cedimento o un crollo nella cisterna.
Nelle scorse ore, poi, è emerso che 3 delle cinque vittime sarebbero scese nella prima stanza dell’impianto fognario per cercare di sbloccare la sonda di spurgo – che era bloccata – e che il tappo dei liquami sarebbe saltato. Gli altri avrebbero raggiunto i colleghi nel tentativo di liberarli, ma sarebbero morti per le esalazioni.
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Immagine di repertorio