A Taormina gli Stati generali dell’ospitalità di lusso - QdS

A Taormina gli Stati generali dell’ospitalità di lusso

A Taormina gli Stati generali dell’ospitalità di lusso

mercoledì 10 Aprile 2024

Dopo il boom di presenze con oltre un milione e 300 turisti nel 2023, la perla del Mediterraneo sarà teatro dell’iniziativa del 30 e 31 ottobre. L’annuncio è arrivato all’evento Travelexpo di Terrasini

TAORMINA – Il turismo del lusso, come obiettivo dichiarato, sta caratterizzando sempre di più l’economia di Taormina, insieme alle scelte amministrative e alla rinnovata facilità di attrarre capitali stranieri.

Taormina metà preferita del mercato straniero

Dopo il boom di presenze registrate nel 2023, con oltre un milione e 300 mila visitatori, la perla del Mediterraneo si conferma non solo metà preferita del mercato straniero (superiore all’80% degli arrivi), ma la nuova destinazione dei più importanti brand di extralusso, sia del settore alberghiero sia per quanto riguarda le grandi firme della moda, alcuni già in città da qualche anno, altri in dirittura d’arrivo.

Per questo motivo Taormina è stata scelta per ospitare, il prossimo 30 e 31 ottobre, gli Stati generali dell’ospitalità di lusso in Sicilia, su iniziativa del Luxury Hospitality Distrect, istituito e finanziato dall’assessorato regionale alle Attività Produttive della Regione siciliana nel 2021, parte integrante dei 21 distretti regionali attualmente operativi sul territorio.

Presentato ufficialmente nei giorni scorsi all’evento di Travelexpo, Borsa globale dei Turismi che si è tenuta a Terrasini, si tratta di una filiera produttiva verticale, con una concentrazione di imprese di piccole e medie dimensioni e aziende leader nei settori luxury hospitality, che hanno come obiettivo quello di innalzare il livello dell’offerta turistica di lusso e di qualità in Sicilia, con Taormina assoluta protagonista e punta di diamante del distretto.

La Sicilia hot-spot dell’ospitalità di lusso

“Stiamo costruendo un percorso di aggregazione dei migliori operatori turistici – ha detto il presidente del distretto, Andrea Gumina – ma anche una mappatura dei possibili asset pubblici e privati su cui attrarre investimenti esteri dall’Italia e dall’estero”. Tutto ciò nella convinzione appunto che la Sicilia abbia le carte in regola per divenire un hot-spot internazionale dell’ospitalità di lusso.

Del resto quella del turismo straniero e di qualità è sempre stata caratteristica portante di Taormina, soprattutto negli ultimi anni. E anche il 2024 si sta prospettando un’annata di successo, stando alle previsioni degli addetti ai lavori e sulla base delle prenotazioni alberghiere.

Nonostante il weekend pasquale non sia stato dei migliori per il turismo residenziale, considerando anche che quest’anno le festività sono arrivate prima del solito rendendo il mese di aprile non particolarmente attraente, dalla seconda metà di maggio dovrebbe iniziare a registrarsi il tutto esaurito nelle strutture alberghiere e in quelle extralberghiere del comprensorio, per arrivare poi progressivamente a pareggiare i numeri boom dello scorso anno.

Non si tratta ovviamente del turismo di prossimità, che ancora oggi continua a riempire il centro storico nei giorni di festa, mandando in tilt viabilità e parcheggi. Su questo aspetto l’amministrazione del sindaco, Cateno De Luca, sta ancora lavorando. La tanto annunciata e attesa Ztl non ancora entrata in funzione, tuttavia è passata la linea anti-concerti al Teatro Antico, contro le concessioni della Regione siciliana, tanto caldeggiata dal primo cittadino.

Insomma, se da un lato la capitale del turismo siciliano è alla ricerca delle soluzioni migliori per migliorare la vivibilità di cittadini e visitatori, dall’altro la filiera del lusso continua inarrestabile la sua espansione. Come la prossima apertura dell’ex storico e centralissimo bar Mocambo di piazza IX aprile, che sarà curata da una delle più note case di moda italiane nel mondo.

Del resto, come spiegato dai vertici del Luxury District, si persegue il concetto di “lusso come qualità esperienziale assoluta”, non solo come offerta di prodotti e servizi ad alto costo. In questo scenario, si intende realizzare un partenariato con altri due tra i principali distretti produttivi dell’Isola, quello del vino di e quello delle ceramiche. Due strade che vedono ancora una volta Taormina anche geograficamente e strategicamente centrale, avendo a portata di mano sia i migliori vitigni siciliani dell’Etna, sia i migliori ceramisti artigianali di Caltagirone e di Santo Stefano di Camastra.

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