Tassa sui rifiuti, Trapani terza città d’Italia più cara - QdS

Tassa sui rifiuti, Trapani terza città d’Italia più cara

Pietro Vultaggio

Tassa sui rifiuti, Trapani terza città d’Italia più cara

martedì 10 Dicembre 2019

Sono stati pubblicati i dati 2019 dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Tra le 10 italiane più tartassate dalla Tari vi sono ben cinque capoluoghi siciliani

TRAPANI – Secondo i dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, Trapani risulta essere la terza città italiana più cara per la Tari.

Tra le dieci italiane più tartassate dalla tassa sui rifiuti vi sono ben cinque capoluoghi siciliani.
“Non è ammissibile riconoscere la Tari solo a chi possiede esclusivamente un immobile adibito a prima casa, ma è dovere di questa amministrazione estendere l’esenzione anche a tutti coloro che, pur trovandosi sotto la soglia Isee di 6.600 euro, possiedono un patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa, il cui valore sia inferiore ai 30 mila euro”, a dirlo è il consigliere comunale Giuseppe Lipari.

Va anche precisato, però, che rispetto al 2018 Trapani ha visto un decremento del costo della Tari pari al 16,8%, si è passati dunque da 550 a 475: una diminuzione tra le più consistentei registrate nei capoluoghi italiani.

“Questa ingiustizia va comunque risolta – continua Lipari – e per questo motivo annuncio l’intenzione di proporre al Consiglio comunale la modifica dell’articolo 22D del regolamento, parte Tari, al fine di allineare i requisiti richiesti per le agevolazioni sulla tassa nella parte relativa ai requisiti del patrimonio immobiliare. Questa modifica – conclude – non comporterà un aumento della tassa in bolletta per gli altri utenti, in quanto la legge 147/2013 prevede che la copertura finanziaria del mancato gettito può essere disposta attraverso il ricorso a risorse derivanti dalla fiscalità generale del Comune”.

In generale, la Sicilia non è messa bene, se gli italiani pagano in media 300 euro l’anno di Tari, appena un euro in più sul 2018, i cittadini siciliani versano 394 euro per famiglia: cinque euro in meno a confronto dello scorso anno (-1,3%), ma ancora troppo rispetto al resto del Paese. Catania, dove si registra un incremento del 15,9% sul 2018, risulta il capoluogo più caro d’Italia, a quota 504 euro per nucleo familiare. Siracusa, Agrigento e Messina, rispettivamente all’ottavo con 442, al nono con 425 e al decimo con 419 euro.

Quanto agli altri capoluoghi dell’Isola, il record della tariffa più economica spetta ad Enna, con 280 euro, -3,4% sul 2018, al disotto della media nazionale. Seguono Caltanissetta, stabile a quota 288 euro, Palermo con 309 euro (+0,5%) e Ragusa con 405 (+5%).

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