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Tensioni nel Governo Meloni, è scontro Salvini-Tajani: cosa è successo

Tensioni nel Governo Meloni, è scontro Salvini-Tajani: cosa è successo

Redazione  |
lunedì 24 Marzo 2025

Duro scontro tra Lega e Forza Italia, la replica di Tajani a Durigon: cosa è successo nella maggioranza del governo Meloni

Sono ore di tensione in maggioranza tra Lega e Forza Italia e di riflesso tra i due leader e Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini e Antonio Tajani. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarebbe molto irritata con il leader del Carroccio per le dichiarazioni sulla politica internazionale. Le opposizioni parlano di sfiducia nei confronti della Lega da parte del Ministro degli Affari Esteri e di un governo in crisi.

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Scontro Salvini-Tajani: le motivazioni

Le motivazioni dello scontro tra i due partiti di maggioranza di centro-destra è senza dubbio la politica internazionale. Lega e Forza Italia hanno due posizioni nettamente diverse sul sostegno a Ursula Von Der Leyen (il Carroccio non è in maggioranza al Parlamento Europeo) e sulla visione di Donald Trump.

L’affondo verso Antonio Tajani è arrivato da uno dei big della Lega come Claudio Durigon, intervistato da Repubblica, ribandendo che “deve farsi aiutare. E’ in una posizione un po’ difficile, è un sostenitore di Ursula e del suo piano di riarmo e sappiamo tutti che Von der Leyen non ha grandi rapporti con l’amministrazione americana”.

La replica di Tajani: “Non mi sento in difficoltà, lo giudicheranno gli elettori”

“Tutti hanno bisogno di farsi aiutare, anche io. Ma non mi sento in difficoltà, lo giudicheranno gli elettori”. Queste le parole di Antonio Tajani, leader di Forza Italia che replica a Durigon. Ma non ha solo parlato dell’intervista Tajani che ha affrontato temi come su “andare avanti con il Salva Milano” (su cui la maggioranza si potrebbe confrontare in Senato entro un paio di settimane).

Inoltre, il segretario forzista invita alla “prudenza” sui dazi, perché “le prove muscolari sono delle sciocchezze”. Quello al ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, “a fare in modo che la Borsa italiana resti in solide mani italiane”. O la sottolineatura del leader azzurro sui Patrioti, il gruppo europeo della Lega, che “sono fuori da ogni gioco politico a Bruxelles“. Nonché quella sui “partiti populisti ‘quaquaraquà'”. Ma anche la constatazione dantesca: “A volte ci attaccano anche aspramente, ‘non ragioniam di lor ma guarda e passa’”.

L’attacco delle opposizioni

Opposizioni all’attacco dopo questo scontro tra Lega e Forza Italia. La segretaria del PD Elly Schlein ribadisce che “in qualsiasi Paese avrebbe già aperto una crisi di governo”. L’esecutivo “non sta più in piedi”, concorda Angelo Bonelli. E Riccardo Magi sostiene che “Meloni non ha una maggioranza in politica estera” e si chiede “con quale credibilità andrà al vertice della coalizione dei volenterosi giovedì”.

“Poverini… si illudono“, taglia corto Tajani, mentre dietro le quinte la maggioranza prova a ridimensionare le fibrillazioni. “Salvini ha il congresso ad aprile, vuol far vedere che la Lega è centrale”, si ragiona fra gli azzurri. “Giorgia sa sempre fare sintesi”, osservano i meloniani.

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