Testi unici e semplificazione, dopo trent’anni ancora nulla di fatto - QdS

Testi unici e semplificazione, dopo trent’anni ancora nulla di fatto

Salvatore Forastieri

Testi unici e semplificazione, dopo trent’anni ancora nulla di fatto

sabato 29 Agosto 2020

Dalla riforma tributaria degli anni ‘70 le norme sono sempre più complicate e di difficile interpretazione. Anche con il Dl Agosto, pur “spendendo” altri 25 milioni, ci sono stati pochissimi aiuti fiscali

ROMA – Secondo il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, la chiave di volta della semplificazione sta nella chiarezza delle norme la quale, a sua volta, passa principalmente dall’istituzione di cinque testi unici tributari, riguardanti rispettivamente le imposte dirette, le imposte indirette, l’accertamento, la riscossione ed il contenzioso.

Per la verità, della necessità di avere dei testi unici se ne parla da almeno trent’anni, da poco tempo dopo l’entrata in vigore della riforma tributaria degli anni ’70. Ma purtroppo non è mai successo nulla. Anzi, le norme tributarie, sempre più complicate e spesso di difficilissima interpretazione, molto spesso a causa della necessità di aumentare il gettito e tentare di combattere l’evasione, sono emanate “sparpagliate” in numerosissimi provvedimenti legislativi e molte volte anche in violazione dello statuto dei diritti del contribuente, tanto che anche gli addetti ai lavori hanno difficoltà di individuarle ed interpretarle.

Forse è anche questo il motivo per cui la tax compliance stenta a decollare e l’evasione (oggi stimata in più di 100 miliardi all’anno) non si riesce a combattere adeguatamente. Ma non solo. La Corte dei Conti, infatti, in occasione del giudizio di parificazione del rendiconto generale dello Stato, ha rilevato che dell’intero ammontare delle somme iscritte a ruolo (1.002 miliardi di euro dal 2000 al 2019), solo il 13,3% (133,4 miliardi) si riesce a riscuotere. E ciò nonostante tutte le sanatorie e rottamazioni degli ultimi anni.

In Sicilia, per la verità, e fortunatamente, la percentuale della riscossione delle somme affidate a Riscossione Sicilia spa è vicino al 5%. Una situazione, quella segnalata dai giudici contabili, che non solo dimostra una perdita di gettito di quasi mille miliardi, ma che denota anche qualche anomalia nel sistema, un’anomalia che impedisce non solo un controllo efficace e veloce, ma anche l’ottenimento di risultati efficaci e “condivisi”, magari anche passando dal famoso contraddittorio preventivo il quale, nonostante tante disposizioni legislative e tante pronunce giurisprudenziali, stenta ancora a diventare uno dei punti fondamentali di qualunque accertamento tributario.

Ed allora, si istituiscano i testi unici, si attui una vera semplificazione degli adempimenti e della normativa e, se si può, si riducano le tasse, ma l’importante è che si faccia presto, perché con la crisi “da Covid” la situazione non solo è peggiorata sotto tutti i punti di vista (anche dal punto di vista della confusione normativa e sempre “a breve termine”), ma, cosa ancora più grave, determina ulteriore confusione, perdita di gettito ed anche tensione sociale.

Non si dimentichi, peraltro, che anche con il “Decreto di Agosto”, il Dl 104 pubblicato nella G.U n. 203 del 14 agosto 2020, pur “spendendo” altri 25 milioni di euro, gli aiuti fiscali sono stati pochissimi. C’è stata la proroga al 30 aprile 2021 del termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap, dovuto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, ma solo per i soggetti per i quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33 per cento nel primo semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tutti gli altri contribuenti esclusi dalla proroga, sono tenuti ad eseguire il versamento entro il termine ordinario del 30 novembre 2020. è stata rinviata, inoltre, ma solo al 15/10/2020 (precedente scadenza 31/8/2020), la sospensione della notifica delle cartelle di pagamento e dell’avvio degli altri atti della riscossione da parte dell’Agente della Riscossione. è stato rinviato al 30/11/2020 il pagamento delle cartelle di pagamento in scadenza dall’8 marzo 2020, nonché il pagamento delle rate per dilazioni concesse dall’Agente della Riscossione a partire dall’8 marzo 2020 e fino al 15/10/2010.

Poca cosa se si pensa che la crisi economica delle numerosissime aziende coinvolte, non si è certamente risolta.

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