Torna lo storico appuntamento con Mediterraneo rubrica di approfondimento prodotta da Rai Tgr Sicilia - QdS

Torna lo storico appuntamento con Mediterraneo rubrica di approfondimento prodotta da Rai Tgr Sicilia

redazione

Torna lo storico appuntamento con Mediterraneo rubrica di approfondimento prodotta da Rai Tgr Sicilia

Antonio Schembri  |
giovedì 28 Settembre 2023

ieri la presentazione della nuova stagione, che prenderà il via il prossimo primo ottobre

PALERMO – Mille puntate in 32 edizioni susseguitesi nell’arco degli ultimi trent’anni. Numeri di un compleanno importante per Mediterraneo, lo storico format di RaiTre e della Tgr (Testata giornalistica regionale) che racconta la situazione socio-politica, i conflitti e le tensioni ma anche le tradizioni, la ricchezza artistica e i costumi dei Paesi affacciati sul Mare Nostrum. Un evento che si celebra con una ripartenza all’insegna del rinnovamento e dell’approfondimento dei contenuti.

Il nuovo ciclo della rubrica, in programmazione già dal primo ottobre alle 12,25, è stato presentato ieri all’Auditorium della Rai di Palermo, alla presenza dei giornalisti Rino Cascio, caporedattore della Tgr e Nicola Alosi, curatore del programma, insieme con Roberta De Cicco, da un anno e mezzo direttrice della sede Rai di Palermo e Roberto Gueli, vice direttore nazionale della Tgr Rai.

Il fenomeno migratorio, le problematiche ambientali, l’innovazione chiamata a risolverle e le complesse sfaccettature del panorama umano e naturalistico del bacino sulle cui sponde brulicano oltre 520 milioni di persone, compongono oggi un immenso e prezioso patrimonio di immagini e testi della televisione nazionale.

“Risultato di uno sforzo produttivo – ha spiegato De Cicco – interamente profuso dai giornalisti, operatori e montatori della redazione palermitana, ma anche grazie alle collaborazioni che attingiamo dall’intero corpo redazionale della Testata giornalistica regionale della Rai, in particolare dalle sei redazioni del Mezzogiorno”.

Fino al recente passato, questa testata tematica ha potuto avvalersi di collaborazioni costanti con 14 televisioni straniere: “Puntiamo adesso a recuperarle – ha detto Cascio – e svilupparle sul solco di un prodotto caratterizzatosi per l’elevata qualità d’approfondimento, malgrado sia sempre stato portato avanti con un budget limitato. Anni fa avevamo in busta paga attori che prestavano le loro voci, oggi utilizziamo non soltanto i nostri giornalisti ma anche altri dipendenti dell’azienda muniti di patentino di speaker. Lo stesso vale per le traduzioni dei testi”.

Riguardo al fenomeno migratorio, il racconto offerto al pubblico è cambiato: “Anni addietro – ha sottolineato Cascio – Mediterraneo monitorava solo la sponda frontaliera. Oggi lo facciamo anche dalla nostra stessa sponda, in quanto il processo di integrazione ha determinato tra i migranti una nuova generazione di italiani, diventati imprenditori, dipendenti di imprese, atleti, anche giornalisti. Questo processo di rapido cambiamento ci pone, oggi ancora più di ieri, dinanzi alla necessità di raccontare il Mare nostrum, area di tanti scontri e di altrettanti incroci culturali”.

Immagini, testi e grafica sempre più in evoluzione, che consentono di riconoscere le tantissime parti che ci accomunano con le culture dei Paesi rivieraschi del mediterraneo e anche del medio oriente allargato.

Un lavoro collettivo che coinvolge anche prestigiose sedi di corrispondenza estere, come quelle di Istanbul, Il Cairo e Gerusalemme, oltre a quelle francesi. “Nella puntata di riavvio – ha anticipato Alosi – ci sarà anche un focus sulla Libia, terra vittima della recente tremenda alluvione, partendo dalle immagini di una coppia intenta a recuperare i propri vestiti in ciò che è rimasto della loro casa devastata. E tra tanti altri reportage, uno mutuato da France 3 sulle distese di lavanda in Provenza, oggi gravate da complesse problematiche legate alla coltivazione e alla raccolta di questa tipica pianta mediterranea destinata all’industria cosmetica e del benessere”.

Non mancherà un servizio sul tragico naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, di cui proprio quest’anno si celebra il decennale.

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