Travolse e uccise la catanese Laura Amato e un'amica: assolto

Travolse e uccise sull’A4 la catanese Laura Amato ed un’amica: assolto per infermità mentale

Daniele D'Alessandro

Travolse e uccise sull’A4 la catanese Laura Amato ed un’amica: assolto per infermità mentale

Redazione  |
mercoledì 08 Maggio 2024

L'uomo di 39 anni che nel febbraio del 2023 sull'A4 investì e uccise Laura Amato ed un'amica non andrà in galera

E’ arrivata l’assoluzione per infermità mentale per il 39enne che il 18 febbraio 2023 a bordo di un’auto ha travolto un’altra vettura ferma alla barriera autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano. A bordo di quest’ultima c’erano due donne morte sul colpo, la catanese Laura Amato, 54 anni, e Claudia Turconi, 59 anni. L’infermità mentale era stata stabilita attraverso due due perizie effettuate in fase di indagini.

L’uomo sarà trattenuto in struttura sanitaria di sicurezza

L’assoluzione è stata disposta nel processo con rito abbreviato dal gup di Milano, Tommaso Perna, che ha disposto, data la pericolosità sociale dell’uomo, la misura di sicurezza in una Rems. Misura che sarà rivalutata tra due anni e che proseguirà nel caso sia ancora ritenuto pericoloso. A fine giugno 2023 il gip Ileana Ramundo aveva disposto un supplemento di perizia psichiatrica nominando l’esperto Marco Lagazzi, dopo che da un precedente accertamento, sempre deciso dal giudice e affidato allo psichiatra Raniero Rossetti, era emerse il vizio totale di mente.

Nella relazione era stato accertato come l’uomo soffrisse di una psicosi paranoide con crisi “da fine del mondo”. E le nuove analisi psichiatrico-forensi avevano confermato nella sostanza gli esiti del primo accertamento. Secondo la perizia sul comportamento del 39enne – accusato di omicidio stradale e che era già sottoposto a misura di sicurezza (prima in un ospedale e poi in una comunità) nell’inchiesta del pm Paolo Filippini e della Polizia stradale di Novara – quella notte aveva inciso quel disturbo psicotico di cui soffre da anni, non l’hashish né le benzodiazepine che aveva assunto.

Ai familiari delle vittime il risarcimento delle assicurazioni

Malgrado i suoi disturbi già accertati, però, il 39enne aveva ancora la patente valida. Era pure stato dichiarato incapace di intendere e di volere in passato in un procedimento per rapina, lesioni e violenza privata, ma non gli era stata tolta la patente. I familiari delle vittime, ad ogni modo, sono riusciti ad avere risarcimenti dall’assicurazione dell’auto.

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