Turismo e agroalimentare per ripartire dopo il Covid - QdS

Turismo e agroalimentare per ripartire dopo il Covid

Ivana Zimbone

Turismo e agroalimentare per ripartire dopo il Covid

mercoledì 20 Maggio 2020

Salvatore Martorana, consulente per l'internazionalizzazione di Punta Raisi, spiega come la Sicilia potrebbe arricchirsi. “Bisogna avere coraggio e non arrendersi. Poi comunicare al mondo che possiamo ospitare in tutta sicurezza”

CATANIA – La Sicilia riapre gradualmente le sue attività, ma c’è ancora tanta incertezza sulle prospettive presenti e future. Salvatore Martorana – consulente per l’internazionalizzazione all’aeroporto di Palermo, proprietario della famosa casa d’abbigliamento Gregory, ex presidente al tavolo tecnico dell’Anci per l’Expo di Milano, ex city manager del Comune di Palermo – spiega in un’intervista esclusiva al Quotidiano di Sicilia come la Regione potrebbe ripartire, valorizzando il settore turistico e agroalimentare.

La crisi economica lasciata dal Coronavirus, secondo l’imprenditore, sarà terribile e comporterà molti problemi, tanto dal punto di vista sociale, quanto dal punto di vista occupazionale. Accanto al problema del debito italiano già alle stelle prima dell’emergenza sanitaria, si aggiunge quello delle imprese che – lasciate da sole in questo difficile momento – potrebbero avere grandi difficoltà ad affrontare il futuro.

“Bisogna avere coraggio, non arrendersi e avere speranza. Partendo da ciò che è già a nostra disposizione e utilizzandolo in maniera funzionale, a costo pari a zero. La Sicilia ha la fortuna di essere tra le regioni meno colpite dal virus e di vantare un patrimonio artistico, culturale e paesaggistico senza eguali. Dobbiamo essere in grado di comunicare al mondo la nostra possibilità di ospitare in sicurezza perché la Sicilia, da sola, ha un patrimonio tale da consentirle una capitalizzazione superiore non solo alle altre regioni italiane, ma a molte regioni d’Europa”, ha chiosato Salvatore Martorana.

Turismo,
ripartire
con consapevolezza:
il Dmo

I turisti in Sicilia vengono attratti – secondo Martorana – soltanto spontaneamente, dalle sue meraviglie e dalle brillanti iniziative dei tour operator, non da una politica ad hoc che possa incentivarli nella scelta: “Le nostre spiagge sono tra le più belle e tra le meno inquinate al mondo, i monumenti archeologici a disposizione dei visitatori sono unici, ma non abbiamo una Dmo (Destination management organization) in grado di comunicare ai turisti la rete di servizi e di altre attrazioni in Sicilia. Tutto ciò si potrebbe ottenere con molta facilità, se l’assessorato al Turismo si occupasse di mappare la regione, in modo che qualsiasi visitatore possa sapere, per ogni luogo, ciò che può trovare, dall’ospedale al ristorante. È un bene che la Regione abbia destinato un bonus per rilanciare il turismo, settore duramente colpito dall’emergenza sanitaria, ma questo non basta per mettere a frutto le possibilità che abbiamo”.

Al Dmo potrebbero aggiungersi ulteriori interventi: “La responsabilità politica di rappresentanti e dirigenti dovrebbe essere maggiore in momenti di crisi e anche i sindaci devono recuperare il loro ruolo fondamentale. Le case vuote di ogni comune dovrebbero essere trasformate in b&b a basso costo, così come le piazze e le strade in grandi ristoranti a cielo aperto. Penso alle possibilità del lungomare di Catania e del lungomare di Palermo”, ha continuato l’imprenditore.

Settore agroalimentare,
contrastare il caporalato
e incrementare l’export
con il servizio cargo

Gli stessi prodotti che i turisti amano gustare sulle tavole siciliane vengono da loro richiesti all’estero. E proprio il settore agroalimentare dovrebbe essere riorganizzato, secondo il consulente per l’internazionalizzazione dell’aereoporto di Palermo: “Le grandi distribuzioni schiacciano i produttori, i quali a loro volta devono occupare manodopera a basso costo per sopravvivere e vendere i loro prodotti al prezzo dettato dalla grande distribuzione. Questa logica non segue il libero mercato, penalizza l’economia regionale e condanna i lavoratori allo sfruttamento. Per fare dell’agroalimentare una vera e grande opportunità di business per la Sicilia, occorre creare un mercato parallelo con il servizio Cargo che al momento non esiste. L’aeroporto di Palermo, per esempio, si trova in una posizione strategica e potrebbe in 24h distribuire i prodotti agricoli più richiesti in tutto il mondo – ha aggiunto -. Questo è uno dei modi per creare sviluppo a un costo quasi pari a zero”.

Arginare la crisi, ognuno
faccia la sua parte

“Ognuno deve fare la sua parte – ha continuato Martorana – soprattutto nei momenti più difficili. Non è accettabile che si paghino dei direttori generali che non sono in grado di presentare politiche economiche efficienti, di rendere spendibili i fondi europei destinati allo sviluppo della nostra regione e che, senza alcuna fiducia nella loro terra, mandano i loro figli a studiare altrove. Occorre che ciascun cittadino metta a disposizione della comunità ciò che sa fare, per consegnare alle generazioni future una terra migliore”.

Così l’imprenditore ha così deciso di offrire quanto gli è possibile per dare un piccolo aiuto a chiunque lo desiderasse: “Metterò gratuitamente a disposizione la mia casa di Taormina per un mese in estate, affinché ristoratori o altri possano ammortizzare i loro costi o trovare lo spunto per nuove idee. Metterò in sconto pure gli abiti da me prodotti e scelti dai maggiori vertici dello Stato, come il Presidente della Repubblica (Sergio Mattarella), così che qualcuno possa ricominciare a vestirsi come desidera, a guardarsi in prospettiva”, ha concluso.

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