Una delibera per liberare il Comune dalla plastica non biodegradabile - QdS

Una delibera per liberare il Comune dalla plastica non biodegradabile

Pietro Vultaggio

Una delibera per liberare il Comune dalla plastica non biodegradabile

giovedì 25 Aprile 2019

TRAPANI – Trapani si impegna ad essere un comune “Plastic free”, finalmente libero dalla plastica.

I costi di gestione dei rifiuti di questo materiale ricadono interamente sul bilancio comunale, sia in termini di mantenimento del decoro urbano per la rimozione di quelli illecitamente abbandonati sul territorio, sia in termini di smaltimento in discarica per quelli non conferiti correttamente nel circuito della raccolta differenziata.

“è opportuno – dichiara Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani – assumere con opportuna urgenza le misure volte, in un primo momento, alla riduzione dell’utilizzo di qualsiasi prodotto monouso in plastica non biodegradabile, fino al raggiungimento della completa loro eliminazione”. L’ordinanza del sindaco fissa una serie di divieti che hanno lo scopo di prevenire l’abbandono indiscriminato dei rifiuti in plastica, di promuovere e di soddisfare i necessari criteri di riciclaggio.

A partire dal primo maggio 2019 è vietato agli esercenti di attività commerciali e artigianali di utilizzare e fornire ai clienti sacchetti in plastica, posate, piatti, bicchieri, cannucce, mescolatori di bevande monouso in materiale non biodegradabile e compostabile. I cittadini e i visitatori dovranno utilizzare, esclusivamente, sacchetti monouso per la spesa in carta o altro materiale biodegradabile. Sono previste anche sanzioni pecuniarie comprese tra i 50 e 500 euro per i trasgressori.

“Plaudiamo – dichiara Giancarlo Pocorobba, coordinatore Konsumer Trapani – a tale iniziativa, in considerazione dell’incontrovertibile impatto che un utilizzo indiscriminato della plastica riverbera sull’ambiente. Si auspica, pertanto, che simile provvedimento possa essere condiviso da tutti i comuni della provincia e, nondimeno, vengano promosse una serie di iniziative al fine di sensibilizzare la cittadinanza sulla importanza della tutela del nostro ecosistema”. Una società informata è una società consapevole dell’indiscriminato uso che si sta facendo di questo materiale.

“I nostri mari – conclude Pocorobba – sono letteralmente invasi da plastiche e microplastiche di ogni genere che soffocano gli animali marini. La salvaguardia dell’ambiente è obbligo morale di ogni cittadino, il cui impegno non può più essere sporadico, ma sinergico e costante”. Salvare il pianeta per salvare noi stessi da una fine che è ormai certa. Dopo l’impegno sulla riduzione dello smog, sembra che il mondo stia cambiando passo.

Pietro Vultaggio

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