Una stanza tutta per sé, a Ragusa un nuovo spazio di ascolto e di rifugio - QdS

Una stanza tutta per sé, a Ragusa un nuovo spazio di ascolto e di rifugio

Vanessa Amico

Una stanza tutta per sé, a Ragusa un nuovo spazio di ascolto e di rifugio

sabato 18 Dicembre 2021

Progetto nato grazie alla sinergia tra l’Arma dei Carabinieri e il club service Soroptimist. Il Comandante Gainelli al QdS: “In provincia quest’anno 120 casi di violenza”

RAGUSA – Nella splendida cornice di Ragusa Ibla, nei pressi della stazione dell’Arma dei carabinieri che sorge nella parte più antica della città, si è tenuta qualche giorno fa la cerimonia d’inaugurazione dei nuovi allestimenti della “stanza tutta per sé” in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani istituita dall’Onu.

Si tratta di uno spazio dedicato interamente alle donne vittime di violenza ma anche per i propri figli. Dopo tre anni dalla prima inaugurazione, i locali sono stati ristrutturati con qualche lavoro di miglioria e aggiunti dei complementi d’arredo come dei quadri nelle pareti ed, inoltre, per i più piccoli, è stata allestita un’area giochi affinché possano sentirsi a loro agio nel miglior modo possibile.

“Le vittime di violenza troveranno ascolto e rifugio”, dice Gabriele Gainelli, Comandante provinciale dei carabinieri di Ragusa che spiega come nell’ultimo anno nella provincia Iblea vi siano stati centoventi casi di violenza, con 100 provvedimenti tra arresti e allontanamento.

Il progetto nato grazie ad un protocollo d’intesa nazionale tra l’Arma e Soroptmist, ente istituito a livello mondiale che sostiene i Diritti Umani. La stanza è resa accogliente e confortevole e comunica serenità. La stanza tutta per sé che rievoca l’omonimo saggio della scrittrice Virginia Woolf vuole essere un ambiente rassicurante che tende a trasmettere accoglienza per le sofferenze subite e ridurre il disagio quando si devono raccontare esperienze drammatiche come una violenza.

È stato realizzato un ambiente protetto e dalla massima riservatezza per rendere il momento della denuncia quasi confidenziale tra la vittima e il carabiniere che opera in abiti civili piuttosto che con l’uniforme, proprio per instaurare con la donna un rapporto del tutto familiare e farla sentire a casa per permetterle di esprimersi al meglio in quell’istante tanto delicato come la denuncia. Tanto familiare dove la particolarità di questa stanza sta proprio nel non sembrare l’ufficio di una caserma dei carabinieri.

All’evento presente il Comandante Provinciale di Ragusa, Gabriele Gainelli insieme al procuratore della Repubblica di Ragusa, Fabio D’Anna, il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, il vescovo della Diocesi iblea, monsignore Giuseppe La Placa che in un momento di solennità ha impartito la benedizione ai presenti insieme alla Presidente del Soroptmist, Sara Greco e alcune socie: “Il nostro club è da anni impegnato su questo fronte e all’inizio non è stato semplice avviare la collaborazione con le istituzioni”, spiega Greco che si mostra soddisfatta per i risultati ottenuti da questo importante protocollo d’intesa a livello nazionale.

In provincia si tratta della seconda realtà di questo tipo, dopo quella inaugurata lo scorso marzo a Scicli all’interno della Tenenza dei carabinieri di Scicli, sempre in virtù della collaborazione con il Soroptmist. Un momento importante, rivoluzionario per le vittime di violenza, un invito a denunciare le violenze subite, spesso tra le mura domestiche.

Vanessa Amico

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