Un’area marina protetta Eolie? Silenzio dal Ministero. “E’ un paradosso” - QdS

Un’area marina protetta Eolie? Silenzio dal Ministero. “E’ un paradosso”

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Un’area marina protetta Eolie? Silenzio dal Ministero. “E’ un paradosso”

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domenica 22 Maggio 2022

Parla la responsabile del Filicudi Wildlife: “Noi da vent’anni in prima linea per difendere delfini e tartarughe”

Da anni alle Eolie c’è una associazione di biologi marini che si batte per l’istituzione di un’oasi marina protetta nell’arcipelago e in effetti appare come un paradosso che ancora in queste sette isole patrimonio dell’Unesco il ministero dell’Ambiente e la Regione non abbiano mai pensato di avviare un iter d tutela della fauna marina attraverso un’area o più aree protette.

Intanto i ricercatori del “Filicudi Wildlife conservation”, organismo no profit, continuano, in attesa di novità, a lavorare senza tregua, attraverso un’azione che è rivolta allo studio e alla conservazione delle popolazioni dei cetacei e delle tartarughe nelle isole Eolie e punta anche al pronto soccorso, in particolare delle Caretta caretta in difficoltà.

Il progetto europeo “Life Delfi”

L’associazione partecipa anche al progetto Europeo “Life Delfi”, per la salvaguardia dei delfini, per mitigare l’impatto della pesca su questi mammiferi e alla rete di monitoraggio “Tartanet Eolie”, volta al recupero delle tartarughe marine e al monitoraggio delle spiagge di nidificazione delle testuggini della specie Caretta caretta. Sempre in ambito del progetto “Life Delfi” è stata sviluppata una App che si chiama “Marine ranger” che serve per segnalare gli avvistamenti di delfini in difficoltà.

I salvataggi delle specie marine nelle Eolie, dati allarmanti

Dai dati che emergono, elencati dalla responsabile del centro si evince che la situazione e la salvaguardia di questi stupendi animali marini non è affatto rosea. “Dal 2004 – spiega la responsabile del centro, Monica Francesca Blasi, romana, ma eoliana di adozione -abbiamo recuperato e salvato in mare più di 600 tartarughe in difficoltà.

L’80 per cento delle casistiche dell’intervento di soccorso riguardano animali in difficoltà per intrappolamento in attrezzi da pesca o per ingestione di plastica. Da questi dati si capisce quanto sia urgente e necessaria l’istituzione di un’are amarina protetta e con la mia associazione stiamo portando avanti una campagna d sensibilizzazione verso le istituzioni, attraverso campagne informative e raccolte firme”.

L’associazione non si ferma soltanto al soccorso in mare

“L’associazione mira con una serie di azioni e iniziative, volte a sensibilizzare anche le popolazioni delle isole e non solo, attraverso l’organizzazione di campi di ricerca e volontariato, nei mesi compresi tra maggio e settembre, e che puntano allo stesso tempo sul monitoraggio dei cetacei e delle tartarughe con gite in barca aperte a tutti.

“Inoltre presso il ‘Turtle point’ di Filicudi – spiega ancora la responsabile – svolgiamo attività di educazione ambientale e formazione per gli studenti e promoviamo anche attività escursionistiche come lo snorkeling (il nuoto sott’acqua con boccaglio) guidato da un biologo marino e il dolphin watching (l’avvistamento dei cetacei)”.

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