La Procura della Bosnia ha emesso oggi mandati di arresto nei confronti di sette persone presumibilmente coinvolte nello scandalo dell’Università “fantasma” Jean Monnet, che avrebbe fornito lauree false a prezzi esorbitanti a numerosi studenti siciliani. Uno degli indagati, Salvatore Messina, risulta irreperibile.
Messina, per gli inquirenti, sarebbe l’organizzatore delle attività illecite: il docente, infatti, avrebbe ricoperto il duplice ruolo di “rettore per le attività internazionali dell’università di Gorazde e di “presidente del comitato tecnico-scientifico” del dipartimento Jean Monnet.
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Università fantasma in Bosnia, scattano gli arresti
Nelle scorse ore, come comunica l’Ansa, la Procura bosniaca avrebbe emesso 7 mandati d’arresto al culmine di una vasta operazione condotta in varie località della Bosnia sul rilascio di falsi diplomi di laurea in medicina e altre professioni sanitarie.
A condurre il blitz sono state le Forze speciali di polizia per la lotta a corruzione e criminalità organizzata (Sipa), che hanno avviato anche una serie di perquisizioni in varie città come Sarajevo, Gorazde, Zenica, Travnik e Konjic.
Salvatore Messina irreperibile
Tra gli indagati per il caso dell’Università Jean Monnet ci sarebbe anche Salvatore Messina, docente palermitano accusato di truffa ai danni di centinaia di studenti e anche dell’Unione europea, che avrebbe elargito dei fondi per corsi di formazione che però non avevano il patrocinio del Miur.
Il caso
Nell’anno 2022-2023 gli iscritti all’Università “fantasma” erano circa 250. Gli studenti pagavano l’università online “Dipartimento tecnico-scientifico di studi europei Jean Monnet” per ottenere una laurea in Medicina o in Professioni Sanitarie senza dover passare dai corsi universitari pubblici a numero chiuso e pagando cifre che andavano dai 6mila ai 20mila euro per ogni anno di corso. Pare che i corsi prevedessero sia lezioni teoriche online che tirocini in ospedali pubblici e cliniche convenzionate in Sicilia (e non solo). Nell’elenco della sedicente università vi sarebbero enti come le Asp di Palermo, Caltanissetta, Agrigento e Trapani, l’ospedale Buccheri La Ferla, il Civico, il Giglio di Cefalù, il Cannizzaro di Catania e note cliniche siciliane.
Tra i nomi dei docenti figurerebbero anche importanti nomi della sanità siciliana. Le indagini per ricostruire tutto l’accaduto e le accuse a carico degli indagati sono ancora in corso.
Immagine di repertorio

