Completate le procedure per individuare gli esperti che aiuteranno i cittadini nell’alfabetizzazione
Un aiuto per l’alfabetizzazione dei cittadini, che li guidi nell’utilizzo dei servizi digitali e di internet in generale, fornendo loro supporto e orientamento. È questo il ruolo del facilitatore digitale. Una figura nuova, ma già ben presente sul territorio. Sono, infatti, ben 1.300 gli esperti che si sono iscritti alla long list in tutta la Sicilia.
Le attività previste dai facilitatori digitali vanno dalla formazione o assistenza personalizzata individuale, in presenza o da remoto, per accompagnare i cittadini target nell’utilizzo di internet, delle tecnologie e dei servizi digitali pubblici e privati tramite spid, partendo dalle esigenze specifiche e dalle competenze di partenza.
Ad esempio, insegneranno come avere accesso ai servizi on-line erogati da Inps o dall’Agenzia delle entrate, come utilizzare dei servizi pubblici online, partendo dalla creazione di un’identità digitale, all’anagrafe, allo stato civile, al fascicolo sanitario elettronico e prenotazione di visite mediche, fino all’iscrizione a un istituto scolastico o a un corso online, servizi di mobilità e piattaforme di cittadinanza attiva.
“Facilitatori digitali” in Sicilia, anche la formazione individuale
Ancora, i facilitatori si occuperanno di attività di formazione individuale online, anche in modalità di autoapprendimento e asincrona, attraverso l’accesso in autonomia ai materiali già disponibili nel catalogo delle risorse formative sul sito web di Repubblica digitale (l’iniziativa strategica nazionale coordinata dal dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del consiglio dei ministri, ndr) o realizzati a hoc e condivisi nel catalogo, usufruendo di un percorso personalizzato.
In ultimo, si occuperanno di attività di formazione di gruppi, sia in presenza, sia con canali online, tramite l’organizzazione di micro-corsi specifici per l’utilizzo di vari software o per la fruizione della posta elettronica. Tanti piccoli passi necessari per permettere a una buona fetta di cittadinanza di entrare nel nuovo mondo digitale, e comprendere le potenzialità dei mezzi già a disposizione praticamente di tutti, come ad esempio il semplice smartphone.
“Facilitatori digitali” in Sicilia, i primi passi
La rapidità con la quale le nuove invenzioni digitali cambiano e si evolvono, infatti, per esempio con le innumerevoli applicazioni e dell’intelligenza artificiale, è ormai parte del quotidiano di tutti, e quindi va resa fruibile a tutti. Se da una parte, quindi, si lavora per rendere le piattaforme sempre più semplici e user friendly, non si può lasciare che il percorso di apprendimento sia affidato alla capacità di autodidatta della singola persona, in particolar modo di chi non è nativo digitale.
Una delle iniziative avviate al riguardo parte dal Gal nebrodi Plus che ha deciso, nell’ambito del progetto “Rete di facilitazione digitale”, di realizzare 15 centri di facilitazione digitale, in luoghi aperti al pubblico dove qualunque cittadino o impresa potranno rivolgersi gratuitamente per apprendere e conoscere il funzionamento delle applicazioni informatiche e digitali partendo dai sistemi di base ormai assolutamente necessari ma per molte persone totalmente sconosciuti. Competenze che possono essere molto importanti per i siciliani.
“Facilitatori digitali” in Sicilia, i dati Eurostat: scarse competenze
Secondo i dati di Eurostat, nel 2023 appena solo il 34% dei siciliani ha usato Internet, contro la media nazionale del 45,7%. L’analisi qualitativa della fruizione di Internet poi non dà spazio a grandi speranze: in Sicilia il principale utilizzo di Internet è quello legato alla messaggeria istantanea. Circa il 64,3% delle persone hanno utilizzato servizi come Whatsapp, Telegram o Messenger, per tenersi in contatto con parenti, amici, o per questioni lavorative.
Quindi, il 59,4% ha effettuato chiamate o videochiamate, mentre solo il 48,2% ha spedito e ricevuto email. Un utilizzo, quindi, piuttosto scarno della tecnologia, legato principalmente alla funzione “telefonica”, sebbene in forme più avanzate, e alla comunicazione email, in funzione principalmente lavorativa. Manca, insomma, una consapevolezza delle tante potenzialità del web e delle possibilità offerte.
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