In Sicilia il 13% delle oltre mille opere incompiute d'Italia - QdS

In Sicilia il 13% delle oltre mille opere incompiute d’Italia

redazione

In Sicilia il 13% delle oltre mille opere incompiute d’Italia

mercoledì 16 Dicembre 2020

Lo dice il Primo Rapporto sull’Efficienza Infrastrutturale di Sensoworks. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, la media italiana è di 4,4 anni ma in Sicilia ne occorrono 5,3

Sono 1040 le opere incompiute o
bloccate in Italia. Secondo il
Primo
Rapporto sull’Efficienza Infrastrutturale
di Sensoworks (www.sensoworks.com), startup italiana specializzata in monitoraggio
infrastrutturale supportata da piattaforme multilivello, ad influire sul
divario infrastrutturale sono prevalentemente i procedimenti burocratici, che in Italia sono quasi
sempre farraginosi.

Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, la media italiana è di 4,4 anni. Ma a
livello territoriale si toccano valori ancora più elevati in Molise (5,7 anni), Basilicata (5,7 anni), Sicilia (5,3 anni) e Liguria (5,2 anni).

Ricordiamo che, secondo l’ultimo monitoraggio della Regione siciliana, datato 2019, le opere incompiute in Sicilia sono 134 per un valore di oltre 408 milioni di euro. Una cifra altissima, seppure di poco inferiore rispetto all’ultimo rilevamento del 2018, quando il totale delle opere incompiute ammontava a 154, per un totale di oltre 485 milioni di euro. (leggi la nostra inchiestahttps://qds.it/opere-pubbliche-in-sicilia-5-anni-e-mezzo-in-media-per-realizzarle-e-oltre-400-mln-bloccati/

Le regioni più virtuose sono invece Lombardia ed Emilia Romagna, dove le opere infrastrutturali sono terminate con maggior velocità. Le due regioni si posizionano prime a pari merito con 4,1 anni di tempo medio di realizzazione.

A caratterizzare l’Italia anche inefficienze e sprechi, come quelli relativi alle 640 grandi opere incompiute (per un valore complessivo di 4 miliardi di euro) ed alle oltre 400 opere bloccate per motivi burocratico-autorizzativi o per contenziosi vari (per un valore di 27 miliardi di euro).
Quante sono le infrastrutture che andrebbero subito revisionate? Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche sarebbero 12 mila. Ma la rete viaria nazionale si perde poi nelle complesse ed articolate competenze di Autostrade, Anas, Regioni, Province, Comuni e via dicendo.

Non essendo mai stato funzionante il catasto delle strade non si può conoscere il numero esatto di ponti, viadotti e gallerie e non è possibile sapere quante di queste infrastrutture abbiano raggiunto livelli preoccupanti di degrado. Ma secondo le stime di Sensoworks in Italia i ponti sarebbero circa 1,5 milioni e calcolando poi le campate di ciascun ponte si arriverebbe già così a 4 milioni di strutture da revisionare.

Quante sono quelle sotto monitoraggio? Appena 60 mila, monitorate con i vecchi sistemi delle ispezioni. «Eppure i controlli “statici” portano a creare situazioni di allarme ed anche gravi diseconomie molto spesso innecessarie» commentano gli ingegneri di Sensoworks.

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