Imprese, crescono le società di capitale - QdS

Imprese, crescono le società di capitale

Anna Li Volsi

Imprese, crescono le società di capitale

sabato 14 Novembre 2009

Dati Unioncamere relativi al terzo trimestre 2009. Si delinea una certa stabilità: tasso di crescita allo 0,30 per cento. In Sicilia 5.308 iscrizioni a fronte di 4.561 cessazioni. A Palermo una crescita dello 0,44%

PALERMO – Segnali di stabilità per le imprese italiane e la Sicilia resiste con un saldo positivo nonostante il minor tasso di crescita rispetto al 2008. Questo quanto emerge dai dati emessi da Unioncamere sulla base della rilevazione trimestrale condotta da Infocamere.
I dati, che fotografano la situazione delle imprese italiane relativamente al III trimestre 2009, rilevano un andamento stabile con un tasso di crescita dello 0,30%, lievemente inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel complesso, in Italia si contano più di 6 milioni di imprese che rapportando il III trimestre 2008 al 2009, hanno registrato un saldo positivo di 18.174.
Dall’analisi Unioncamere emerge però che il numero delle nuove iscrizioni è inferiore rispetto allo scorso anno e che, per contro, il numero delle cessazioni appare più elevato. Pertanto, pare che l’andamento positivo dell’universo imprenditoriale italiano sia legato ad altri fattori. Il primo tra essi è l’aumento delle Società di Capitale, una forma giuridica che sta progressivamente prendendo il posto delle numerose Ditte individuali. Altri elementi che spiegano il saldo positivo sono l’espansione dei settori dei servizi, soprattutto servizi alle imprese, e del commercio. Per ultimo, ma non meno importante, è da considerare il contributo dato dalle imprese con titolarità immigrata, un fenomeno che interessa principalmente le Ditte individuali.
Restando in tema di forma giuridica, i dati Uniocamere confermano la tendenza in atto da tempo che vede le Società di Capitale arrivare fino a oltre 1 milione nel III trimestre 2009, con un tasso di crescita dello 0,87%. Nonostante il calo, restano ancora numerose le Ditte individuali: più di 3 milioni ma con un tasso di crescita inferiore rispetto allo scorso anno ( 0,11% del 2009 contro 0,20 del 2008).
Dall’analisi territoriale emerge una continua crescita del Centro Italia, mentre il Mezzogiorno tiene bene rimanendo in media con il tasso di crescita nazionale dello 0,30%. Per ciò che attiene alla Sicilia, al III trimestre 2009 il numero delle imprese ammonta a 472.227, con un saldo positivo di 747. Segno positivo quindi, ma rallentamento rispetto allo scorso anno.
Nel complesso, dunque, la situazione non appare critica, ma come evidenziato dallo stesso presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, occorre sostenere le piccole imprese tramite un più agevole accesso al credito, e far leva sui consumi e sulle esportazioni promuovendo il tanto apprezzato made in Italy.
I dati siciliani in merito all’anagrafe delle imprese al termine del III trimestre 2009 non  si discostano molto da quanto rilevato a livello nazionale, anche se il tasso di crescita è inferiore rispetto al 2008 ( 0,16 % nel III trimestre 2009 a fronte di 0,28 % dell’anno precedente).
Le iscrizioni ammontano a 5.308 mentre le cessazioni sono pari a 4.561.
Anche in Sicilia, come nel resto d’Italia, si assiste ad un calo delle imprese artigiane che al termine del III trimestre 2009 sono 85.791 su un totale di 472 mila imprese. In effetti, sebbene anche per la suddetta tipologia di imprese il saldo rimane positivo, il tasso di crescita è in evidente calo rispetto allo scorso anno. Sempre in termini di crescita in valori percentuali, dall’analisi per province emerge il buon andamento di Palermo (0,44%).  Seguono Ragusa, Siracusa ed Enna, con valori positivi che vanno dallo 0,40% al 0,33 %. Le uniche province in netto calo sono Agrigento, con -0,03% e Catania che registra un saldo negativo e un tasso di crescita di -0, 15%.
 

 
Cantieri navali: Regione disponibile ad investire su bacini galleggianti
 
PALERMO – “La Regione Siciliana è disposta ad individuare e ad investire una somma considerevole, circa 25 milioni, per rimettere in sesto i due bacini galleggianti da 19 e 52 mila tonnellate esistenti ai Cantieri navali di Palermo. Siamo disponibili perché crediamo ad una idea di sviluppo e di crescita di un settore, quello della cantieristica navale pesante, storicamente importante per la Sicilia. Tutto questo deve assolutamente passare, però, dal fatto che il piano industriale della Fincantieri preveda il mantenimento occupazionale e infrastrutturale per quanto riguarda lo stabilimento cantieristico del capoluogo siciliano”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Industria, Marco Venturi, nel corso di un tavolo tecnico sulla questione dei cantieri navali di Palermo che si è svolto all’assessorato regionale all’Industria. Al tavolo hanno partecipato il direttore generale del dipartimento Industria, Nicola Vernuccio, il direttore relazioni istituzionali di Fincantieri Marcello Sorrentino, Nino Salerno, presidente di Confindustria Palermo, le organizzazioni sindacali di categoria. Fincantieri si è detta disponibile a presentare, in tempi brevi, alla Regione uno studio sui costi necessari per ripristinare i due bacini galleggianti.

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