Bonus da 300 euro al mese per chi ne guadagna 15mila all'anno

Bonus da 300 euro al mese per chi ne guadagna 15mila all’anno: ecco cosa fare per ottenerlo

Stefano Scibilia

Bonus da 300 euro al mese per chi ne guadagna 15mila all’anno: ecco cosa fare per ottenerlo

Redazione  |
giovedì 18 Luglio 2024

Si tratta di una cifra che in determinate circostanze può raggiungere anche quote maggiori nel caso delle lavoratrici che hanno figli a carico

Il Governo ha messo a disposizione di coloro che hanno i redditi più bassi un intervento per offrire degli incentivi in più rispetto al guadagno mensile. Per il costo attuale della vita, oggi chi guadagna 1245 euro netti al mese risulta essere a rischio povertà. Oggi per coloro che guadagnano intorno ai 15mila euro lordi di stipendio annuo, che equivalgono a circa 1150 euro di stipendio lordo al mese, è previsto un bonus mensile da 300 euro.

Si tratta di una cifra che in determinate circostanze può raggiungere anche quote maggiori nel caso delle lavoratrici che hanno figli a carico. In alcuni casi tali misure dovrebbero essere degli obblighi da parte dei datori di lavoro, ma in altri è necessario che sia il dipendente a fare domanda per ottenere l’incentivo.

Questo tipo di misura era conosciuto in passato come bonus Renzi e prevedeva 100 euro in più al mese per 12 mensilità, escludendo la tredicesima. Ad averne diritto sono coloro che hanno un reddito compreso tra 8.174 euro (anche se oggi il limite per la no tax area è stato portato a 8.500 euro) e 15.000 euro l’anno.

Bonus 300 euro, cosa fare al momento dell’assunzione

Solitamente al momento dell’assunzione, tramite il modulo per le dichiarazioni di imposta, viene chiesto al dipendente di specificare se vuole che il trattamento integrativo venga o meno applicato in busta paga. In caso contrario vi è sempre la possibilità di recuperarlo in un secondo momento con la dichiarazione dei redditi.

Un bonus che invece è applicato in automatico è quello introdotto dal Governo Meloni per quanto riguarda lo sgravio contributivo che per coloro che guadagnano fino a 25 mila euro l’anno abbatte del 7% la quota di contributi a carico del lavoratore. Ciò indica che su uno stipendio di 15 mila euro l’anno si pagano 80,76 euro di contributi in meno ogni mese (per 12 mensilità), quindi 970 euro risparmiati ogni anno.

L’importo netto è di circa 60 euro in più ogni mese, cifra che tuttavia potrebbe persino aumentare. Nel 2024, infatti, è riconosciuto un esonero contributivo totale alle mamme con almeno 2 figli (di cui uno di età inferiore ai 10 anni, 18 anni nel caso di chi ha almeno 3 figli) che abbatte completamente la quota di contributi dovuta.

Sempre al momento dell’assunzione il lavoratore deve comunicare all’azienda se intende fruire in busta paga delle detrazioni per coniuge a carico, per le quali con uno stipendio di 15mila euro lordi spettano 690 euro complessivi, esattamente 57,50 euro al mese. In questo specifico caso è necessario che il coniuge è a carico quando ha un reddito non superiore a 2.840,51 euro.

Le altre detrazioni

Bisogna inoltre considerare che ci sono anche le altre detrazioni per familiari a carico. Una di queste è quella per figli di età superiore ai 21 anni con la quale vengono riconosciuti 950 euro l’anno, circa 80 euro al mese. L’unico bonus che il datore di lavoro non è obbligato a riconoscere è quello dei fringe benefit, ossia beni e servizi di welfare che in alcune aziende vengono utilizzati per favorire il benessere del dipendente senza dover necessariamente ricorrere a un più oneroso aumento di stipendio.

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