Anche in Sicilia in autunno 2023 si risentirà del caro prezzi che va a toccare diversi settori. Ecco quando si spenderà in queste settimane.
Sarà un autunno “salato” quello che i consumatori siciliani si apprestano a vivere, a causa dei numerosi rincari in previsione. Dal materiale scolastico ai prodotti alimentari, dai carburanti alle bollette, a partire da settembre 2023 e fino al termine dell’anno, le famiglie siciliane dovranno mettere ampiamente mano al portafogli per affrontare le spese ricorrenti.
Caro prezzi, il costo della scuola in Sicilia
Tra i costi che sono già lievitati sensibilmente in queste settimane vi sono quelli connessi alla scuola dell’obbligo. Nell’Isola il rientro tra i banchi avviene mercoledì 13 settembre e riguarda oltre mezzo milione di studenti.
Per tanti nuclei familiari, oltre ai libri scolastici (i cui costi variano dai 300 ai 600 euro), bisogna conteggiare anche le spese per la cancelleria per quadernoni, penne, matite e gomme. Secondo Assoutenti, per il corredo scolastico si prospetta un incremento del +9% in più rispetto al 2022, con una spesa maggiorata di 50 euro. Per i libri, la crescita oscilla tra il 4% e il 12%, con una spesa cresciuta di 45 euro rispetto a 12 mesi fa.
Per quanto riguarda la Sicilia, le famiglie hanno la possibilità di richiedere il Bonus libri scolastici 2023-2024, riservato a studenti di scuola secondaria (di primo e secondo grado) appartenenti a famiglie con ISEE valido e non superiore a 10.632,94 euro. Il bando è disponibile sul sito della Regione Siciliana.
Il caro prodotti alimentari
Attesa ad autunno 2023 anche un’impennata dei costi dei prodotti alimentari. Nonostante una lieve discesa dell’inflazione, infatti, tra i supermercati i prezzi continuano a essere decisamente elevati. Tra i rincari maggiori si registrano quelli di zucchero, olio d’oliva e frutta e verdura.
Rispetto al 2022, la spesa risulta più cara del 10,1%, con aumenti stimati fino a 777 euro. Tra le città siciliane, Palermo risulta essere quella dove i cittadini risparmiano meno, con 219 euro conservati in un anno. A Catania, dall’altra parte dell’isola, c’è chi riesce a mantenere in tasca fino a 339 euro annui.
Rimarrà più caro del previsto anche lo scontrino di bar e ristoranti. Secondo le stime, infatti, nei locali pubblici l’aumento della spesa sarà di 28 euro circa a famiglia in 4 mesi.
Rincari, prezzi di carburanti alle stelle
Particolarmente delicato è il tema dei costi dei carburanti, cresciuti sensibilmente tra la fine di agosto 2023 e la prima settimana di settembre 2023. In base alle ultime rilevazioni dell’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, un litro di benzina in modalità self service costa 1,974 euro, mentre il servito ha toccato quota 2,108 euro.
Nel giro di una settimana i prezzi dei carburanti sono cresciuti di circa l’1%, +0,77% per la benzina e +1,14% per il gasolio. “Dalla fine di luglio un litro di benzina è rincarato di oltre 7 cent, +3,8%, pari a 3 euro e 58 cent per un pieno di 50 litri, mentre per il gasolio il rialzo è di oltre 13 cent al litro, +7,5%, pari a 6 euro e 53 cent a rifornimento”, osserva Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Per contrastare il rialzo dei prezzi al distributore il Governo starebbe pensando all’introduzione di un Bonus benzina, riservato tuttavia alle sole fasce meno abbienti. Non sarà contemplato, invece, il taglio delle accise sui carburanti.
Bollette luce e gas, nuova impennata
Critico anche il prospetto relativo ai rialzi delle bollette di luce e gas. Le tariffe elettriche potrebbero salire fino a un massimo del +10% entro i prossimi tre mesi, mentre quelle del gas del +2%. Soltanto per il trimestre ottobre-novembre-dicembre, le famiglie siciliane potrebbero andare incontro, solo con l’aumento della luce, a una maggiore spesa di 16,1 euro.
Sotto osservazione anche i crescenti aumenti dei mutui, sulla base dell’aumento dei tassi di interesse deciso recentemente dalla Banca centrale europea. A oggi, un mutuo a tasso variabile dell’importo medio di 125mila euro a 25 anni costa in media il 60% rispetto al 2022, considerando una rata mensile cresciuta mediamente di 270 euro circa.
In previsione di un nuovo innalzamento dei tassi dello 0,25% da parte della Bce – praticamente certo secondo le ultime dichiarazioni della presidente Christine Lagarde – la spesa per le rate mensili del prossimo trimestre potrebbe valere circa 1.170 euro in più rispetto al 2022.