Salta il Bonus benzina? "Niente soldi", Governo corre a ripari - QdS

Caro carburanti, salta il Bonus benzina? “Non ci sono soldi” e il Governo non taglia le accise

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Caro carburanti, salta il Bonus benzina? “Non ci sono soldi” e il Governo non taglia le accise

Salvatore Rocca  |
martedì 12 Settembre 2023

Rischia di saltare il progetto originario del Bonus benzina da 150 euro per i pochi fondi sufficienti. Cosa potrebbe accadere.

Il Bonus benzina da 150 euro rischia di saltare, almeno in base a come era stato inizialmente progettato dal Governo. Il nuovo rialzo dei prezzi dei carburanti registrato tra agosto e settembre aveva spinto l’esecutivo a pensare a uno strumento che potesse permettere ai cittadini di ammortizzare le spese al distributore.

Tuttavia, in base ai calcoli effettuati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, non ci sarebbero le coperture economiche sufficienti a garantire la vita dell’ennesimo voucher.

Bonus benzina, cosa farà il Governo?

Che fare, quindi? Di certo, il Governo non potrà rimangiarsi le parole pronunciate recentemente dal ministro Urso in merito alla creazione di una social card sulla falsa riga di “Dedicata a te”. Ecco dunque la correzione in corsa al disegno del Bonus benzina, che dovrebbe essere destinato soltanto alle classi meno abbienti.

Finisce definitivamente nel cassetto l’ipotesi della sforbiciata lineare, così come aveva fatto il Governo Draghi con la riduzione di 30 centesimi al litro. “Troppo costoso”, dicono da Roma. La misura, infatti, sottrarrebbe alle casse dello Stato circa 0,8 miliardi di euro al mese, per un totale di 10 miliardi di euro all’anno.

Niente taglio delle accise

“La coperta è corta, un taglio indistinto delle accise sarebbe allo stato attuale troppo oneroso e il Governo deve fare delle scelte”, spiegano alcune fonti governative all’Adnkronos.

“L’urgenza ora è aiutare chi è senza lavoro, chi ha difficoltà anche a fare la spesa o ad arrivare a fine mese piuttosto che usare le risorse per consentire a tutti, anche a chi ha vetture da sogno, di pagare meno la benzina…”, è stato aggiunto.

Il dietrofront di Giorgia Meloni

Insomma, sono lontani i tempi del 2019 in cui la premier Giorgia Meloni, all’epoca all’opposizione, riteneva necessaria l’abolizione delle accise. Meno lontano, invece, il periodo in cui la stessa leader di Fratelli d’Italia promuoveva il taglio dell’imposta nel suo programma elettorale che l’avrebbe portata al Governo nell’autunno 2022.

In uno dei passaggi del documento viene ancora oggi citata la “sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise“. Ma i tempi – come ha ribadito la stessa premier in una diretta social trasmessa a gennaio 2023 – possono cambiare. Anche quelli più recenti.

Conte: “Governo batta un colpo”

A pungolare adesso il Governo sul tema è l’ex presidente del Consiglio e attuale presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Il Governo deve battere un colpo, non lo ha fatto sin qui, anche sul caro vita. Sono aumentati i generi alimentari, i mutui, benzina e anche i libri scolastici”, ha commentato il leader pentastellato in un’intervista al TG1.

Centro consumatori Italia: “No Bonus benzina”

Si schiera contro il Bonus benzina, invece, Rosario Trefiletti presidente Centro consumatori Italia. “Affermare che il bonus Benzina sia un sollievo per i poveri è considerazione senza senso, infatti i 5,7 milioni di poveri non hanno la macchina o non la utilizzano affatto. Noi non siamo contrari ai bonus, soprattutto se erogati ai bassi redditi, ma questo eventuale bonus non lo condividiamo affatto. Noi riteniamo che su questa problematica si debba intervenire molto diversamente”.

Secondo il Centro consumatori Italia, il Governo dovrebbe muoversi in direzione del “contrasto all’inflazione, vero dramma per l’economia e che colpisce le fasce più deboli della popolazione. Quindi si intervenga in maniera congiunturale sull’Iva dei carburanti, sterilizzando gli aumenti automatici ( tanti cent in più di Iva tanti di meno sulle accise, in questo caso almeno ridurre l’accisa di 4,5 cent al litro) di tali prezzi che oltre a impoverire gli utilizzatori producono effetti negativi quali i costi dei trasporti”.

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