Caso Soumahoro: rinviati a giudizio moglie, suocera e cognati

Caso Soumahoro: rinviati a giudizio moglie, suocera e cognati

Caso Soumahoro: rinviati a giudizio moglie, suocera e cognati

Stefano Scibilia  |
giovedì 04 Aprile 2024

Secondo la Procura di Latina, i 2 milioni di euro che erano stati erogati e destinati all’accoglienza dei migranti, sarebbero stati utilizzati per acquistare beni immobili all’estero, capi di abbigliamento e accessori griffati

La moglie, la suocera e i cognati del deputato Aboubakar Soumahoro sono stati rinviati a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Latina. La moglie Liliane Murakatete, la suocera Marie Therese Mukamitsindo, i cognati Michel Rukundo e Aline Mutesi dovranno dunque affrontare un processo con l’accusa di aver utilizzato per fini privati i soldi pubblici che le cooperative avrebbero percepito da parte di Enti Locali, Prefettura e Regione.

Caso Soumahoro, le risorse erano destinate a minori e richiedenti asilo

Tali risorse erano destinate per progetti specifici di assistenza nei confronti di richiedenti asilo e minori non accompagnati, ma l’uso privato avrebbe comportato come conseguenza un servizio inadeguato o comunque non all’altezza di quello pattuito. Al momento sono in corso indagini per diverse ipotesi di reato, tra cui bancarotta, frode e autoriciclaggio, con il gip di Latina che aveva disposto un sequestro per circa 2 milioni di euro. Tra gli imputati c’era anche Richard Mutangana, che molto probabilmente è tornato in Ruanda e allo stato attuale risulta irreperibile.

Caso Soumahoro, fondi utilizzati per fini privati

Secondo la Procura di Latina, i 2 milioni di euro che erano stati erogati e destinati all’accoglienza dei migranti, sarebbero stati utilizzati per acquistare beni immobili all’estero, capi di abbigliamento e accessori griffati. Secondo quanto dichiarato dall’avvocato Lorenzo Borrè, difensore della moglie di Soumahoro, ci sono ancora delle questioni irrisolte che “dovranno essere oggetto di accertamento in dibattimento, in primo luogo sulla effettiva sussistenza del ruolo di amministratrice della signora Murekatete e inoltre sulla effettiva sussistenza dei reati che le sono contestati”.

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