Siti museali, ok all’esternalizzazione dei servizi - QdS

Siti museali, ok all’esternalizzazione dei servizi

Melania Tanteri

Siti museali, ok all’esternalizzazione dei servizi

giovedì 04 Marzo 2021

L’obiettivo è realizzare una rete integrata che ottimizzi l’offerta culturale e turistica, creando almeno 27 nuovi posti di lavoro. L’assessore Mirabella: “Finalmente sarà possibile una nuova politica di ticketing”

CATANIA – Una rete museale integrata che ottimizzi l’offerta culturale e turistica dei siti comunali. È questo l’obiettivo della delibera votata martedì sera dal Consiglio comunale e relativa proprio all’esternalizzazione della gestione di alcuni beni cittadini che saranno dati in concessione per cinque anni. Con ventidue voti favorevoli, tre astenuti e nessun voto contrario, il senato cittadino ha dato il via libera alla proposta, fortemente voluta dal sindaco Salvo Pogliese, ieri sera presente in aula, che l’aveva anticipata proprio sulla pagine del QdS.

“Uno dei punti del programma elettorale – ha detto il sindaco – era proprio esternalizzare nel segno della flessibilità la gestione di alcuni servizi del nostro patrimonio culturale con l’obiettivo di valorizzarli e offrire efficienza aggiuntiva per i turisti e i visitatori”. Il sindaco ha sottolineato anche le “opportunità lavorative” che l’esternalizzazione delle gestione di alcuni servizi consentirà, permettendo “ad almeno ventisette giovani esperti di beni culturali” di scommettersi.

Nel nuovo sistema integrato di gestione dei servizi rientrano il museo civico Castello Ursino, il museo Vincenzo Bellini e il museo Emilio Greco, la Chiesa monumentale San Nicolò l’Arena, l’ex Convento di San Placido, il complesso Platamone, la Cripta di Sant’Euplio e anche Palazzo degli Elefanti. Inoltre, entro il 2022, nei programmi dell’amministrazione saranno inseriti altri due contenitori museali: il Polo Museale dei Crociferi e il Monastero di Santa Chiara. “In prospettiva -ha annunciato Pogliese – il piano verrà esteso anche ai musei della Città Metropolitana e ai siti gestiti dalla Curia, per realizzare un sistema unitario dell’offerta museale e culturale”.

Soddisfatta l’assessora alla Cultura, Barbara Mirabella, che ha parlato di “un cambiamento epocale”. “Non si tratta della privatizzazione del bene culturale – ha sottolineato – come qualcuno ha maliziosamente detto. Il bene resterà in capo all’amministrazione cui spetta la nomina del comitato scientifico ma della privatizzazione dei servizi aggiuntivi”. Biglietteria, accoglienza, bookshop, caffetteria, didattica e gestione sale per mostre e convegni, questi i servizi che saranno gestiti da privati.

“Un’iniziativa – ha aggiunto l’assessora Mirabella – per fare dei musei, come diceva il compianto Sebastiano Tusa, degli spazi da vivere. Finalmente sarà possibile una nuova politica di ticketing e di prezzatura, card biglietto unico dei musei acquistabile da remoto, aperture extra ordinarie anche serali, modelli di scontistica più dinamici, biglietto integrato musei-mezzi pubblici di trasporto”.

Durante il dibattito consiliare, sono stati fatti propri dall’amministrazione e approvati dall’aula, anche otto emendamenti: tre del consigliere Sebastiano Anastasi, due di Andrea Barresi, uno di Giuseppe Gelsomino, tutti finalizzati a implementare la funzionalità della nuova modalità di gestione dei siti, oltre a due di ordine “tecnico” proposti dalla stessa Amministrazione.

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