Stromboli, la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto apre nuovo fascicolo

Disastro a Stromboli, la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto apre un nuovo fascicolo

Dario Raffaele

Disastro a Stromboli, la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto apre un nuovo fascicolo

Giuseppe Bonaccorsi  |
venerdì 02 Settembre 2022

La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto avrebbe aperto un secondo fascicolo per il disastro ambientale provocato dall’alluvione del 12 agosto che ha portato a valle i detriti dell’incendio

Non c’è pace per l’isola di Stromboli. La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, secondo quello che emerge dai risultati dei sopralluoghi della Protezione civile, avrebbe aperto un secondo fascicolo di indagine, stavolta soltanto per il reato di disastro ambientale (a carico finora di ignoti) a seguito della rovinosa alluvione del 12 agosto scorso che ha trascinato a valle il fango e i detriti del vasto incendio che ha interessato l’isola a cavallo tra il 25 e il 26 maggio scorsi, sommergendo numerose abitazioni e provocando danni ingenti anche a molte strutture turistiche.

Si indaga sui mancati interventi di bonifica

Gli inquirenti, in questo modo, vogliono capire se eventuali mancati interventi di bonifica dopo il vasto rogo possano aver aumentato o provocato proprio lo scivolamento a valle di tonnellate e tonnellate di sabbia vulcanica mista a detriti e arbusti carbonizzati. E’ logico che il secondo fascicolo sia da considerare propedeutico al primo, ma in questo modo i magistrati inquirenti intendono capire se, oltre alle responsabilità individuali di chi ha materialmente provocato l’incendio sfuggito di mano, siano anche ipotizzabili, per così dire, “disattenzioni” di alcune autorità preposte che nei mesi successivi all’incendio avrebbero dovuto avviare una bonifica del territorio in previsione di quello che sarebbe potuto accadere con le prime rovinose piogge, bonifica che, però, non è stata mai avviata.

La troupe vuole tornare sull’isola

Per quanto riguarda la prima indagine, quella principale sulle origini delle fiamme ancora non trapela nulla. Il magistrato che ha in mano il fascicolo attenderebbe ancora il risultato delle perizie disposte per capire realmente come si sono svolti i fatti.

Quello che emerge sino a questo momento è che nel registro, come persone informate dei fatti, ci sarebbero già diversi nomi, verosimilmente alcuni, sembra, anche della troupe che in quei giorni si trovava a Stromboli per girare alcune riprese della fiction Rai, ironia della sorte, intitolata “Protezione civile”, con Ambra Angiolini. E proprio Ambra Angiolini il giorno successivo all’alluvione è tornata a Stromboli per spalare il fango e liberare l’abitazione di una signora che conosce sull’isola. Proprio l’attrice, con tutta la troupe e gli altri colleghi, potrebbe presto tornare sull’isola per concludere le riprese.

La casa cinematografica avrebbe fatto nuova richiesta di autorizzazione alle riprese inviata al Comune di Lipari. Il sindaco Gullo, però, non avrebbe ancora deciso nulla e intenderebbe prima fare una serie di incontri con gli isolani che avrebbero già manifestato, a quanto pare, forte disappunto.

Sempre in merito alle indagini sarebbero stati ricostruiti tutti i passaggi che il giorno 25 avrebbero portato la troupe a quota 400, quindi in area di riserva naturale, per girare le riprese di un incendio pilotato che poi, sembra, sarebbe sfuggito di mano anche a causa del forte vento di Scirocco che quel giorno soffiava sull’isola. Sempre in merito proprio a questo particolare, l’ex sindaco di Lipari, Marco Giorgianni qualche settimana dopo il rogo ha presentato un esposto alla Procura nel quale sono riportati tutti i passaggi istituzionali per le autorizzazioni alla troupe e sembra, almeno da quello che si legge nelle carte, che l’ex sindaco proprio il giorno del rogo non avrebbe dato alcuna autorizzazione per arrivare a quota 400.

In merito all’annunciato disastro qualche giorno fa sia Federalberghi Isole minori che l’associazione “Amo Stromboli” hanno inviato una lettera appello al presidente del Consiglio Mario Draghi affinché il sindaco dell’arcipelago Riccardo Gullo venisse nominato commissario per l’emergenza.

Dichiarato lo stato di emergenza per Stromboli

Intanto arrivano anche altre novità in campo istituzionale. Il consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per l’isola di Stromboli proprio in merito agli eventi calamitosi del 12 agosto e ha prorogato quello per l’isola di Vulcano ancora interessata a fuoriuscita oltre la norma di gas vulcanici.

Sempre in merito all’alluvione a Stromboli l’associazione “Mare amico” ha chiesto di avviare un monitoraggio e un esame delle enormi montagne di sabbia vulcanica venuta già dalle pendici e oggi ammassate sulle spiagge per verificare se queste contengano componenti che potrebbero inquinare il mare. Insomma se fosse così un disastro nel disastro.

Giuseppe Bonaccorsi

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