Gettonopoli ad Avola, il Comune cambia regolamento - QdS

Gettonopoli ad Avola, il Comune cambia regolamento

Oriana Gionfriddo

Gettonopoli ad Avola, il Comune cambia regolamento

martedì 04 Febbraio 2020

L’accusa: sedute di commissione rinviate dopo qualche minuto ma gettone di presenza intascato. L’emolumento non sarà concesso in caso di mancato raggiungimento del numero legale

AVOLA (SR) – Cambio al regolamento. Così il Comune di Avola risponde alle accuse di Gettonopoli all’interno del consiglio sollevato dal Movimento cinque stelle.

L’accusa, come per il caso siracusano, è nota: sedute di commissione rinviate dopo qualche minuto, ma gettone di presenza per intero.

Per fare chiarezza il deputato regionale Stefano Zito assieme ai colleghi del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, lo scorso 24 giugno, ha presentato un’interrogazione per chiedere al presidente della Regione e all’Assessore delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica di verificare l’operato del comune di Avola.

Ebbene, una risposta concreta c’è stata. Già dal mese di dicembre il gettone non è stato erogato per i casi già citati, ed è anche stata nominata una commissione speciale per predisporre la modifica al regolamento comunale. In estrema sintesi, la soluzione è: niente gettoni di presenza per i consigli del Comune di Avola in caso di mancato raggiungimento del numero legale in commissione.

Proprio questo sarà l’oggetto della discussione della commissione di giorno 7 febbraio che, subito dopo, farà transitare la vicenda in Consiglio.

In questa sede si parlerà anche di altre modifiche da apportare, quale l’adeguamento di consiglieri e assessori alle nuove norme regionali.

“Sono contento che il regolamento sia in fase di cambiamento, questo vuol dire che il problema sollevato dal MeetUp aveva basi solide – commenta il deputato regionale Zito – Non vediamo l’ora di leggere il nuovo regolamento e capire il tipo di modifiche”.

Dall’altra parte, seppure il provvedimento stia per arrivare in Aula, il presidente del Consiglio comunale è contrariato. Infatti, Fabio Iacono, ricorda che non questo non è certo un caso di scandalo dei costi della politica.

“In alcuni casi si parla di 100 euro che potrebbero essere in dubbio” – spiega. Insomma il dibattito è ampio e tanti temi si accavallano, uno tra tutti il modo di vedere e di fare politica. Il taglio ai costi della politica è da sempre un cavallo di battaglia del Movimento.

Nel caso specifico, Zito, nell’interrogazione, si era appellato al “principio dell’effettiva partecipazione”. Dall’altra parte, è bene dire, che far cadere il numero legale è certamente anche uno strumento politico. E poi. Il mobilitarsi per andare in commissione ha diritto ad una retribuzione?

Aggiornamenti alla prossima seduta in Aula che, stavolta, dovrà adeguarsi.

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