Impianti sportivi carenti a Messina, a Villa Dante si nuota in piscina anche sotto la pioggia - QdS

Impianti sportivi carenti a Messina, a Villa Dante si nuota in piscina anche sotto la pioggia

Lina Bruno

Impianti sportivi carenti a Messina, a Villa Dante si nuota in piscina anche sotto la pioggia

giovedì 07 Novembre 2019

L’Amministrazione comunale sta cercando di mettere ordine a un settore trascurato per anni. La struttura è all’aperto e con l’arrivo del freddo per gli appassionati si moltiplicano i disagi

MESSINA – Una gestione approssimativa degli impianti sportivi comunali a cui si è tentato di dare ordine cinque anni fa, ma senza grandi risultati.

Adesso ci riprova la nuova Amministrazione, ma il percorso per dare un’offerta di qualità sembra ancora lungo. Per alcune discipline non ci sono strutture sufficienti; in altri casi servirebbero interventi di manutenzione straordinaria e messa a norma; per quelli completati da poco, invece, serve una gestione che segua modalità diverse rispetto al passato.

L’assessore allo Sport e Politiche giovanili, Giuseppe Scattareggia, dopo la manifestazione d’interesse e 45 richieste di affidamento, ha disposto che tutti gli impianti vadano in gestione secondo un nuovo schema di convenzione che gli uffici stanno predisponendo e dovrebbe consentire di avere strutture a norma e riqualificate, con un risparmio annuale per le casse comunali di un milione 300 mila euro. Il tutto con il totale azzeramento di costi di custodia, manutenzioni e utenze.

Gli impianti censiti dal Dipartimento Sport sono 27, di questi 16 erano concessi a società sportive e federazioni, sei gestite direttamente, alcuni sono chiusi. Per gli impianti gestiti direttamente, il Dipartimento non aveva custodi da assegnare e così si è ricorso all’affidamento con l’autogestione, attribuendo alle società gli oneri dei servizi, inclusa la pulizia ordinaria.

“Queste modalità – ha sottolineato Scattareggia – in taluni casi hanno visto le stesse società affidatarie assumere atteggiamenti di padronanza, vista la mancanza di controllo da parte dei funzionari. Durante i sopralluoghi all’interno di alcuni palazzetti, sono emerse numerose criticità di carattere strutturale, atti vandalici con ingenti danni e importanti carenze igienico-sanitarie, tali da doverne decretare la chiusura. L’accesso lo abbiamo consentito soltanto dopo che le società hanno provveduto a sanare le criticità”.

Anche per gli impianti dati in gestione con regolare convenzione le cose non sono andate meglio e nella stragrande maggioranza dei casi è emerso che gli accordi erano stati del tutto disattesi. “Le strutture – ha confermato l’assessore – gravavano pesantemente sulle casse comunali visto che le società spesso non hanno rispettato gli impegni con l’Ente proprietario e alcune, ancora oggi, risultano essere pesantemente debitrici nei confronti del Comune, come la Waterpolo, che ha gestito il complesso natatorio Cappuccini”.

L’Amministrazione ha revocato ogni delibera di affidamento dell’impianto alla società, soprattutto dopo il crollo verificatosi all’interno della piscina coperta, nonostante la Waterpolo avesse fornito a novembre 2018 regolare certificazione tecnica di agibilità decennale, firmata da un tecnico abilitato che dichiarava la piena regolarità strutturale dell’impianto. Sono state inoltre riscontrate anomalie nella procedura di transazione per 482.685,34 euro approvata dalla Giunta Accorinti a febbraio 2018, che rinnovava la convenzione per altri due anni. Discutibile era stata giudicata anche un ulteriore delibera con cui si autorizzava la rimodulazione delle tariffe d’utilizzo con aumento da 3 euro a 18 euro. Tali aumenti hanno spinto le società di nuoto che sino a quel momento avevano utilizzato il complesso Cappuccini a non potersi più permettere i costi per l’utilizzo degli spazi acqua e a migrare in altri impianti. Non sono poche le difficoltà che ancora devono affrontare i tanti giovani che praticano nuoto in città, specie a livello agonistico.

In città intanto, dopo la chiusura della Cappuccini, rimane disponibile la piscina Campagna e quella inaugurata prima dell’estate a Villa Dante che, pur essendo all’aperto, in mancanza di alternative, continua a essere utilizzata per gli allenamenti. “Completamente scoperta di impianti natatori – ha sottolineato il consigliere comunale del Pd, Libero Gioveni – è la zona Sud di Messina, compresi i villaggi collinari, tanto che chi vuole fare nuoto deve spostarsi in altri Comuni, per esempio Nizza di Sicilia”.

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