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Manovra finanziaria, il Governo Schifani ha un piano per le liste d’attesa: ecco cosa prevede

Manovra finanziaria, il Governo Schifani ha un piano per le liste d’attesa: ecco cosa prevede
Liste d’attesa – sala d’attesa ospedale – sanità – pazienti – Foto di Andrik Langfield su Unsplash

Stanziati 66 milioni di euro per il triennio 2025-2027 per una delle principali emergenze della sanità siciliana. Il piano del Governo.

Il testo della variazione di bilancio ter, elaborato dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino su indicazioni del presidente della Regione Siciliana e approvato dalla giunta il 10 luglio, delinea all’articolo 27 del disegno di legge il piano del governo Schifani per abbattere le liste d’attesa nel Servizio sanitario regionale in un momento in cui quello della Sanità appare sempre più tallone d’Achille per Palazzo d’Orleans.

Come annunciato lo stesso giorno della delibera, per le liste d’attesa, che dopo ormai oltre un anno dalle nomine dei nuovi direttori generali delle aziende sanitarie appaiono tutt’altro che azzerate, sono stati stanziati 66 milioni di euro per il triennio 2025-2027. Intervento immediato quindi, con la massima parte delle risorse messe in campo erogabili già nell’anno in corso.

Il nuovo piano del Governo Schifani per abbattere le liste d’attesa

Le somme sono così ripartite: 60 milioni vengono destinati alle ore di straordinario – su base volontaria – di personale medico, infermieristico e tecnico delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere e degli Enti Sanitari Pubblici del Servizio Sanitario Regionale; 6,1 milioni di euro sono invece destinati al miglioramento dei processi e dei servizi volti a ottimizzare i sistemi di prenotazione ed esperimento delle prestazioni sanitarie.

Cento euro lordi l’ora per i medici lo straordinario previsto

Nel corso dell’annualità corrente vengono quindi messi in campo 40 milioni di euro per retribuire quanti tra camici bianchi, infermieri e tecnici intendano dare un ennesimo ulteriore contributo all’abbattimento delle liste d’attesa, fermo restando che tra i tanti problemi che affliggono la sanità pubblica siciliana c’è anche quello forse più cogente: la carenza di personale medico e paramedico.

Altri tentativi, come i bandi per reperire personale all’estero disposto a trasferirsi in Sicilia hanno lasciato il tempo trovato, con risultati imbarazzanti e difficoltà nel formare, anche solo dal punto di vista linguistico quei pochi – per lo più infermieri – che hanno partecipato al bando. Adesso la Regione mette in campo risorse per pagare lo straordinario, anche se rischiando di incorrere in uno sfruttamento lavorativo eccessivo alcuni tra medici, tecnici e infermieri.

La proposta è però appetibile, e per incentivare le prestazioni oltre l’ordinario sono stati previsti 100 euro per i medici e 50 per tecnici e infermieri per ogni ora di lavoro extra. Cifre chiaramente lorde e al netto degli oneri riflessi a carico delle rispettive amministrazioni. Il piano prevede di abbattere così quasi del tutto il carico arretrato e di poter quindi scalare tale esigenza nei due anni a seguire. Per il 2026 sono infatti al momento previsti 10 milioni di euro ed altri 10 sono stanziati per il 2027.

La clausola dei direttori generali sulle liste d’attesa

Oltre al personale cui viene chiesto di lavorare di più, ma con la garanzia di retribuzione delle ore di straordinario extra altrimenti non coperte dalle rispettive amministrazioni, il piano di Renato Schifani redatto di concerto con l’Assessorato per la Salute e quello per l’Economia prevede una serie di interventi volti a rendere più efficiente il servizio di prenotazione e il monitoraggio di tempi e prestazioni rese.

Aspetto non di poco conto che si presta quale arma nelle mani dell’assessore Daniela Faraoni, oggi alle prese con le valutazioni degli obiettivi raggiunti da quei direttori generali di aziende che avevano firmato lo scorso un contratto con clausola, anche sulle liste d’attesa. Oggi è infatti motivo di attacco duro da parte delle opposizioni politiche il mantenimento della parola data dal governatore, che aveva promesso e messo nero su bianco sui contratti dei dirigenti che – se ad un anno non avessero azzerato le liste d’attesa – sarebbero stati revocati dall’incarico. Più facile a dirsi che a farsi, perché la clausola c’è ed è valida ma – affinché nessun ricorso possa impugnarla e renderla inapplicabile – è necessario che tutte le valutazioni vengano fatte con giusta istruttoria e tenendo anche conto delle “attenuanti” e delle impossibilità rese da altre carenze indipendenti dalla volontà e dall’operato del dirigente in esame.

Inoltre, un direttore generale potrebbe anche non avere raggiunto gli obiettivi, in senso rigido, ma aver compiuto miracoli con risultati mai raggiunti in passato; e, in tal caso, sarebbe assurdo e anche controproducente per la stessa Regione revocarne l’incarico.

Il “Super Cup” tecnologico e il monitoraggio

Così, “al fine di migliorare i processi decisionali e il monitoraggio relativo al governo delle liste di attesa delle Aziende sanitarie ed Ospedaliere del Servizio Sanitario Regionale e delle strutture private convenzionate, l’Assessorato regionale della Salute è autorizzato ad adottare azioni di miglioramento del sistema” beneficiando di risorse stanziate per un totale di 6,1 milioni di euro. Di queste, 1,5 milioni già disponibili per l’esercizio finanziario in corso, 3 milioni di euro per il 2026 e altri 1,5 milioni per il 2027.

In questo caso, con sette specifici punti di intervento previsti dal comma 4 della norma, il Governo Schifani delinea il processo evolutivo del sistema di prenotazioni e monitoraggio del Servizio sanitario regionale. In capo a tutto il potenziamento del sistema “Sovra Cup”, il super Centro Unificato di Prenotazioni per il quale si prevede anche un intervento di potenziamento infrastrutturale e tecnologico del sistema. Verrà così, nelle intenzioni della Regione, migliorato il sistema di prenotazione ma anche il sistema di monitoraggio delle tempistiche e quindi si potranno attivare i servizi di alert che permetteranno all’Assessorato della Salute di intervenire tempestivamente laddove dovessero emergere criticità. Il piano prevede inoltre l’attivazione della piattaforma regionale per le liste d’attesa e l’integrazione della stessa con la piattaforma nazionale.

L’IA nel Servizio sanitario regionale della Sicilia

Dulcis in fundo, il progetto messo a punto dalla giunta guidata da Renato Schifani, su indicazioni dell’Assessorato di Daniela Faraoni e con copertura finanziaria elaborata dall’Assessorato di Alessandro Dagnino, prevede la possibilità di sviluppare sistemi innovativi per fare un passo avanti oltre al tentativo fin qui previsto di mettere la Sicilia in pari con la media nazionale.

La manovra finanziaria che domani andrà al vaglio della Commissione bilancio all’Ars prevede risorse per lo “sviluppo di un cruscotto avanzato di monitoraggio con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale” e una ampia e non definita “conduzione operativa e affiancamento con l’acquisizione di soluzioni innovative” che, probabilmente nelle intenzioni del Governo, potrebbe aprire ulteriori scenari al momento ancora non considerati e per i quali si potrà dare il via d’ufficio prima di dettagliare una specifica misura e reperire le risorse per la copertura finanziaria. Questo, però, è quanto partorito a Palazzo d’Orleans.

Adesso il disegno di legge contenente questa norma in variazione di bilancio dovrà superare la II Commissione e poi Sala d’Ercole. Nel caso in cui tutto dovesse filare liscio, con una legge regionale già a fine luglio, per mettere in pratica quanto sopra bisognerà attendere comunque settembre impiegando le risorse stanziate per l’anno in corso nei restanti quattro mesi del 2025.

Foto di Andrik Langfield su Unsplash