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Messina, un anno di progetto InterPares per sostenere i soggetti autistici

Lina Bruno

Messina, un anno di progetto InterPares per sostenere i soggetti autistici

sabato 10 Dicembre 2022

Presentato il bilancio dell’iniziativa che dal suo avvio, nel mese di dicembre del 2021, ha sviluppato percorsi innovativi di apprendimento e supporto alla comunicazione e alla didattica

MESSINA – Un progetto tra i più innovativi e inclusivi in Italia per l’autismo. In un anno oltre 13 mila ore di prestazioni, 111 famiglie coinvolte e nove protocolli sperimentali seguiti. Su InterPares, partito a dicembre 2021 con obiettivo di sviluppare e mettere a sistema percorsi innovativi di apprendimento e supporto alla comunicazione ed alla didattica, basati su nuove metodologie, è stato stilato un primo bilancio che lo pone tra le eccellenze nel campo della ricerca su metodi e strumenti di inclusione, tecnologie e rete per le persone con disturbo dello Spettro autistico e le loro famiglie.

Soddisfazione è stata espressa, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati raggiunti in questo primo anno, dal sindaco Federico Basile, da Alessandra Calafiore, assessore alle Politiche sociali, e Carlotta Previti con deleghe tra l’altro alla rendicontazione dei fondi extra comunali e pianificazione fondi europei.

“Uno degli scopi fondamentali di questa iniziativa – ha detto Calafiore – è difatti stimolare la cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e la possibilità di effettuare esperienze lavorative coordinando l’organizzazione di una rete di strutture, negozi e luoghi pubblici ‘Autism friendly’”.

“È un progetto finanziato dal Comune per 1,5 milioni di euro su fondi Poc Metro – ha ricordato Previti – per un’idea ambiziosa che si candida a svolgere un ruolo chiave per il territorio nel campo dell’autismo, consentendo l’applicazione di metodologie e tecniche di ricerca altamente innovative”.

Orgoglioso dei risultati anche Giovanni Pioggia, responsabile dell’Irib Cnr di Messina: “Ritengo che l’ausilio di importanti tecnologie e l’utilizzo di diversi protocolli sperimentali, lo rendano sicuramente uno dei progetti più avanzati in Italia e in grado di accogliere le persone autistiche in ogni fase della loro esistenza. Il gruppo di ricercatori dell’Istituto coinvolge nei propri studi bambini con autismo già nelle primissime fasi di vita (dai 0 ai 3 anni), grazie a trattamenti come l’Esdem (Early Start Denver Model), supervisionato dalla neuropsichiatra infantile e trainer internazionale del metodo Liliana Ruta. Seguendo il percorso di sviluppo del bambino, nella fascia di età tra i 4 e i 12 anni, si sono sviluppati invece numerosi protocolli sperimentali, con l’integrazione di moderne tecniche di realtà virtuale, App e robotica, applicati dal gruppo di psicologhe”.

“Durante il primo anno del progetto – ha spiegato Liliana Ruta – per la fascia di età dai 12 ai 48 mesi sono state coinvolte 35 famiglie con bambini a rischio severo o con diagnosi di Disturbo dello spettro autistico. Sono stati effettuati 420 incontri di valutazione per un totale di 840 ore. L’équipe di valutazione del team Irib-Cnr, per tale fascia di età, si occupa di effettuare l’assessment neuropsicologico e funzionale propedeutico alla partecipazione dei minori ai protocolli sperimentali attivi. L’obiettivo principale della valutazione neuropsicologica e comportamentale è quello di ottenere una descrizione puntuale del bambino nei diversi ambiti”.

“Nel periodo compreso tra ottobre 2021 e ottobre 2022 – ha aggiunto la psicologa Flavia Marino – sono state effettuate 116 valutazioni neuropsicologiche e funzionali preliminari al protocollo di ricerca. In totale, sono state effettuate 314 sessioni di valutazione, per un totale di 297 test standardizzati. Sono in corso nove protocolli sperimentali caratterizzati dall’ausilio della tecnologia. I programmi di trattamento abilitativo ed educativo personalizzati e sperimentali, sono finalizzati al potenziamento di aree specifiche, quali emozione, comunicazione e relazione, per l’età scolare”.

Stello Vadalà, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, nel sottolineare la rilevanza del progetto, ha ricordato come la prevalenza dell’autismo tra gli alunni delle scuole italiane, sia in continuo aumento, attestandosi ormai intorno all’1% dell’intera popolazione. “Bisogna approfondire la questione – ha affermato – e comprendere che la scuola svolge un ruolo molto delicato e talvolta determinante, proprio all’ingresso nella scuola dell’infanzia infatti possono essere notati i primi segnali sull’autismo”.

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