Processo Nebros II, il Comune di Troina parte civile - QdS

Processo Nebros II, il Comune di Troina parte civile

redazione

Processo Nebros II, il Comune di Troina parte civile

mercoledì 29 Gennaio 2020

Le indagini hanno portato alla luce gli interessi della criminalità sui pascoli del Parco dei Nebrodi. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 26 febbraio nel Tribunale di Caltanissetta

TROINA (EN) – Con apposita delibera di Giunta il Comune ha deciso di costituirsi parte civile, al Tribunale di Caltanissetta, nell’udienza preliminare fissata per il 26 febbraio prossimo del processo Nebros II.

Il procedimento, scaturito dall’omonima operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Enna e coordinata dalla Dda di Caltanissetta nel novembre 2018, ha portato alla luce una vasta rete d’infiltrazioni della criminalità organizzata nell’aggiudicazione dei pascoli demaniali del Parco dei Nebrodi, per il conseguimento di contributi comunitari milionari. Sono indagati 14 soggetti, accusati a vario titolo di presunti reati commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

I fatti rilevati sarebbero riconducibili a una gara pubblica bandita nel 2015 dall’Azienda speciale Silvo-Pastorale, organo strumentale del Comune di Troina, impegnata nella conservazione, nel miglioramento e nella gestione tecnica ed economica dei pascoli e del proprio patrimonio boschivo dell’Ente ricadente all’interno del Parco. Da qui, la decisione dell’Amministrazione comunale di costituirsi in giudizio, anche per conto dell’Azienda Silvo-Pastorale, per tutelare l’immagine, la rispettabilità e l’onore dell’Ente che rappresenta e della comunità che amministra, e di veder riconosciuto il danno morale arrecato al territorio troinese, insieme alla richiesta di un risarcimento danni di natura simbolica.

“Il Comune di Troina – ha spiegato il sindaco Fabio Venezia – negli ultimi anni ha fatto una scelta di campo sul fronte della sicurezza e della legalità nel territorio. Abbiamo accompagnato commercianti e imprenditori a denunciare e li abbiamo sostenuti nei processi nelle aule dei tribunali. Tutto ciò, nella consapevolezza che le istituzioni non possono voltarsi dall’altra parte, ma devono essere in prima linea nelle attività di contrasto alla criminalità organizzata che opprime l’economia legale dei territori”.

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