Tutto ciò che c'è da sapere per presentare la domanda per la misura destinata alle vittime di violenza domestica.
Dal 5 marzo 2025 è possibile presentare domanda per ottenere il Reddito di Libertà, misura destinata alle vittime di violenza.
Ecco le istruzioni dell’Istituto per ripresentare domanda.
Reddito di Libertà, come fare domanda
L’Inps, con la circolare n. 54 del 5 marzo 2025, ha illustrato il funzionamento del Reddito di Libertà e fornito informazioni importanti relative alla presentazione delle domande a partire dal 5 marzo, data dell’entrata in vigore del Decreto del Ministero per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell’Economia, relativo alla ripartizione delle risorse del “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza” per gli anni 2024, 2025 e 2026.
Nella circolare dell’Inps si legge: “La domanda per il Reddito di Libertà viene presentata dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite del Comune di riferimento, utilizzando il modulo SR208, denominato ‘Domanda Reddito di Libertà‘”, che si può scaricare dalla sezione “Moduli” del sito dell’Inps.
Esiste anche un servizio online per l’invio della domanda, disponibile sul portale www.inps.it. Per usufruirne, basta:
- Digitare nel motore di ricerca del sito “Prestazioni sociali dei comuni”;
- Selezionare il servizio “Trasmissione domande, istruzioni e software delle prestazioni sociali”;
- Individuare la sezione dedicata all’acquisizione delle domande per il Reddito di Libertà e accedervi tramite SPID, carta d’identità elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Dopo la trasmissione della domanda, il sistema restituirà uno dei seguenti esiti:
- “Accolta in pagamento”;
- “Accolta in attesa di IBAN” (nel caso in cui la verifica sulla titolarità dia esito negativo);
- “Non accolta per insufficienza di budget”.
La misura e gli importi
Cos’è il Reddito di Libertà
Il Reddito di Libertà è definito come un “contributo economico destinato alle donne vittime di violenza, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza e dai servizi sociali“. Nel 2025 la misura è stata elevata da 400 a 500 euro pro capite mensili, per un massimo di 12 mensilità, non incompatibile con altre forme di sostegno come l’assegno di inclusione o l’assegno unico.
Reddito di libertà 2025, i requisiti
Possono ottenere il Reddito di Libertà le donne che siano:
- vittime di violenza;
- residenti sul territorio italiano;
- in condizioni di povertà, “legata a uno stato di bisogno straordinario o urgente, dichiarato dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale”;
- seguite da un centro antiviolenza riconosciuto dalla Regione e da un servizio sociale.
Le novità del 2025
L’importo aumentato non è l’unica novità relativa alla misura. Il nuovo decreto sul Reddito di Libertà nel 2025 prevede anche un regime transitorio per la ripresentazione delle domande non accolte per insufficienza di budget. Queste domande possono essere ripresentate all’Inps tramite i Comuni dal 5 marzo al 18 aprile 2025 e avranno la priorità su quelle nuove.
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