Riscaldamenti al via, consigli per risparmiare - QdS

Riscaldamenti al via, consigli per risparmiare

Marco Carlino

Riscaldamenti al via, consigli per risparmiare

sabato 26 Ottobre 2019

La Sicilia appartiene alla fascia B: insieme a Calabria e Sardegna, potrà accenderli dal 1° dicembre. La normativa di riferimento consente una temperatura fino a 22 gradi, ma già 19 vanno bene

CATANIA – In Sicilia i primi freddi faticano ancora ad arrivare, ma nel resto d’Italia è già tempo di accendere i riscaldamenti, complici maltempo e calo delle temperature. Se nella zona che interessa l’Appenino e la Pianura Padana i termosifoni si sono attivati il 15 ottobre (a riguardo non sono mancate le polemiche, soprattutto a Milano) dal 1° novembre sarà possibile farlo anche nella maggior parte della Penisola. È importante ricordare che in Italia esistono sei zone climatiche che corrispondono a periodi diversi per accensione e spegnimento degli impianti. La Sicilia appartiene alla cosiddetta zona B, che insieme alle aree costiere della Sardegna e alla Calabria, potrà accendere i riscaldamenti dal 1° dicembre fino al 31 marzo.

Sia per quanto riguarda le strutture ad impianto centralizzato sia per chi possiede riscaldamenti autonomi, però, esistono regole di accensione e spegnimento, utili a salvaguardare l’ambiente e anche le proprie tasche. La manutenzione è importante per la sicurezza, nostra e degli altri. Inoltre, un impianto che funziona regolarmente assicura a chi ne usufruisce consumi ridotti, di conseguenza maggiori risparmi.

Enea ha stilato, insieme all’Unione nazionale dei consumatori e il Ministero dello sviluppo economico, un decalogo di consigli utili e pratici da tenere a mente quando si ricorre ai riscaldamenti.

La manutenzione dell’impianto termico: come detto, è di fondamentale importanza, un impianto in regola consuma poco e inquina meno. Per chi non la effettua, si va incontro ad una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).

Tenere d’occhio la temperatura della casa: scaldare eccessivamente l’ambiente fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura fino a 22 gradi, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario.

Usare i cronotermostati intelligenti: questi dispositivi elettronici consentono di regolare la temperatura e l’accensione dell’impianto anche a distanza, anche con lo smartphone.

Applicare le valvole termostatiche: questo in realtà è un obbligo in vigore dal 30 giugno 2017. Le valvole consentono infatti di scegliere se tenere accesi o spenti i singoli termosifoni e di regolare la temperatura.

Installare pannelli riflettenti tra la parete e il termosifone: una soluzione low-cost ed efficace soprattutto sulle pareti esterne, in quanto consentono di trattenere il calore nella stanza, facendo in modo che non si disperda all’esterno.

Schermare le finestre di notte: per evitare la dispersione del calore sarebbe opportuno chiudere le persiane o le tapparelle. Un consiglio valido anche per la stagione estiva nelle ore diurne.

Evitare ostacoli in prossimità dei termosifoni: niente tende o mobili davanti ai termosifoni e sconsigliato assolutamente usare i radiatori come asciuga biancheria, si alimentano sprechi e si disperde energia.

Attenzione alle ore di accensione. Il tempo massimo di accensione giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. In Sicilia è consentito fino ad un massimo di otto ore al giorno.

Sostituire i vecchi infissi con modelli più isolanti: l’isolamento termico delle pareti e la sostituzione delle finestre con degli infissi più isolanti possono essere azioni poco rilevanti ma in realtà sono due interventi che possono ridurre del 20% i consumi di energia.

In ultima battuta, Enea consiglia di tenere lo sguardo verso impianti di riscaldamento innovativi: se l’impianto, infatti, ha più di quindici anni, è conveniente valutarne la sostituzione, ad esempio, con caldaie a condensazione o a biomasse.

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