Superbonus insostenbile, Assoimpresa: "Rischiano 55mila aziende"

Superbonus insostenibile, Assoimpresa: “55mila aziende siciliane a rischio chiusura”

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Superbonus insostenibile, Assoimpresa: “55mila aziende siciliane a rischio chiusura”

Redazione  |
lunedì 13 Febbraio 2023

Il blocco dei crediti, segnala Assoimpresa, sta avendo un impatto pesante sulla catena dei soggetti legati alla filiera dell'edilizia.

“Debiti, problemi con fornitori e con i clienti, imprese ormai al collasso e sull’orlo del fallimento.

I postumi del superbonus stanno mettendo in ginocchio tanti imprenditori“. E’ la denuncia di Assoimpresa, secondo la quale circa 55mila aziende siciliane rischiano la chiusura nelle prossime settimane. Il blocco dei crediti, dunque, sta avendo un impatto pesante sulla catena dei soggetti legati alla filiera dell’edilizia.

A fronte dell’attuale situazione sono diversi gli imprenditori, professionisti ma anche committenti, che nelle ultime settimane, si stanno organizzando per proporre e chiedere soluzioni per il settore dell’edilizia.

“Il momento di difficoltà che stanno vivendo le imprese del settore dell’edilizia e di tutta la filiera – dice il presidente di Assoimpresa, Mario Attinasi – è di una rilevanza enorme e se il governo non interverrà urgentemente con misure adeguate si rischia un collasso economico e sociale di una gravità senza precedenti”.

Perché si è creato lo stallo nel Superbonus, lo studio del centro studi di Unimpresa

Lo stallo che si è creato sul Superbonus per le ristrutturazioni edilizie sta tenendo incagliati circa 15 miliardi di euro di crediti fiscali e sta bloccando 90.000 cantieri: una situazione pericolosa che mette a rischio fallimento 25.000 aziende, per la quasi totalità pmi, con la consequenziale perdita di 130.000 posti di lavoro.

Questa situazione si è creata principalmente a motivo della raggiunta capienza fiscale da parte delle banche, pari a 81 miliardi di euro, mentre il totale del “giro d’affari” dei bonus per l’edilizia ha raggiunto la quota di 110 miliardi, cifra assai superiore, peraltro, rispetto ai 72 miliardi inizialmente stimati. È quanto emerge da un dossier del Centro studi di Unimpresa, secondo il quale il solo superbonus vale 61 miliardi, ben 25 miliardi in più rispetto alle stime di partenza: vuol dire che l’errore di previsione corrisponde a uno scostamento del 70%.

«Una possibile soluzione passa attraverso la discesa in campo delle regioni: gli enti regionali, con le loro società finanziarie, possono acquistare dalle banche i crediti fiscali che il settore bancario non può più gestire a motivo del raggiungimento dei limiti stabiliti dalle norme tributarie.

Le soluzioni per risolvere blocco cantiere e rischio fallimento delle aziende

Nella attuale situazione servono immediatamente 5 miliardi di euro per evitare il fallimento di migliaia di imprese, in particolare quelle di dimensione più piccola, a corto di liquidità.

Chiedo, pertanto, al governo di convocare urgentemente i presidenti di regione e di discutere una azione organica per risolvere il blocco dei cantieri e il consequenziale dissesto di molte attività di impresa, non solo nel campo dell’edilizia in senso stretto, ma anche di molte attività connesse alle ristrutturazioni e ai lavori», commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.

«A quanto ci risulta, alcune regioni stanno già andando in questa direzione, ma si tratta di pochissimi casi. Serve un piano nazionale, che coinvolga tutti i territori, altrimenti si creerebbero insopportabili disparità di trattamento» aggiunge Ferrara.

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