I primi risultati dell'autopsia eseguita sul 39enne olandese morto al largo di Porticello (PA).
Sarebbe deceduto in seguito a un’esplosione avvenuta a 50 metri di profondità, dopo avere usato un cannello per tagliare l’albero del veliero Bayesian, il sub morto durante le operazioni di recupero dell’imbarcazione naufragata al largo di Porticello (PA) lo scorso agosto.
Il dato emerge dall’autopsia eseguita al Policlinico di Palermo nel pomeriggio di giovedì 15 maggio sul corpo della vittima, l’olandese 39enne Robcornelis Maria Huijben Uiben.
Bayesian, come è morto il sub olandese: l’autopsia
Il 39enne è morto venerdì scorso mentre lavorava sul relitto e le operazioni di recupero sono riprese soltanto nelle scorse ore dopo uno stop necessario per condurre le indagini sulla tragedia. Sembra che sul corpo del sommozzatore non siano stati trovati segni di ustione: l’uomo sarebbe stato colpito da un pezzo di metallo. Secondo i primi esiti dell’autopsia, quindi, la morte del sub sarebbe compatibile con un’esplosione che si sarebbe verificata quando il cannello utilizzato per tagliare l’albero del veliero Bayesian è entrato in contatto con delle sacche di idrogeno.
Verranno condotti ulteriori esami istologici per comprendere con certezza la dinamica del decesso.
Il report
Nel frattempo proseguono le indagini sul naufragio del Bayesian. Nelle scorse ore, un report del Marine Accident Investigation Branch (MAIB) ha raccontato i dettagli della tragica fine del Bayesian e anche gli ultimi disperati tentativi di salvataggio da parte delle persone a bordo.
“Una volta che il Bayesian si era inclinato fino a un angolo superiore a 70,6° (quello che determina la perdita di stabilità) non c’era alcuna possibilità che tornasse in equilibrio”, si legge nel report. Il rapporto ha stabilito anche che “Nelle condizioni di danno ipotizzate, venti di velocità superiore a 63,4 nodi risultavano sufficienti a far ribaltare il Bayesian”. Di seguito un articolo con maggiori informazioni.