Ambiente

Il Mediterraneo “ribolle” tra caldo anomalo e inquinamento, anche la Sicilia è a rischio

Come una pentola d’acqua su un fornello. Il mar Mediterraneo, culla di popoli e melting pot di culture, continua a riscaldarsi sempre più rapidamente, con gravi conseguenze per l’ecosistema.

La grande distesa marina compresa tra Europa, Africa e Asia vede aumentare la propria temperatura più rapidamente rispetto ad altri mari del mondo.

Secondo alcune stime, l’incremento della colonnina di mercurio nel Mediterraneo segna il 20% in più rispetto alla media di altri mari del mondo.

Una crescita abnorme dovuta, tra i tanti fattori, anche alla conformazione naturale dello stesso mare, pressoché circondato da terre emerse e da piccolissimi stretti che ne limitano fortemente la dispersione del calore.

Mediterraneo, temperature troppo alte

Secondo le recenti analisi effettuati dai satelliti di Copernicus, il programma europeo di osservazione del pianeta Terra, è stato evidenziato come nelle acque del mar Mediterraneo si siano verificati recentemente dei picchi di calore di +5°C rispetto alla media storica di riferimento.

L’argomento è stato trattato dal programma prima dell’apertura dei lavori della Cop27 che si è svolta in Egitto, ancora una volta incentrata sui cambiamenti climatici. Il problema riguarda, manco a dirlo, anche la Sicilia.

Cambiamento climatico, fondali siciliani più poveri

L’Isola, posta al centro del grande mare intercontinentale, è una delle terre dove si riflettono in maniera più evidente gli effetti del cambiamento climatico che interessano il Mediterraneo.

A risentirne sono anche gli stessi fondali marini siciliani, una volta rigogliosi e ricchi di biodiversità. Oggi, invece, sono davvero ridotti gli spazi rimasti vergini. In tal senso, a intaccare la flora e la fauna dei fondali siciliani sono anche l’inquinamento smodato (come la presenza di plastica sulle spiagge e le difficoltà legate allo sversamento delle acque reflue) e la pesca selvaggia.

Un altro effetto della modifica dell’ecosistema del Mediterraneo e delle coste siciliane è la comparsa, in questi anni, di specie “aliene” che hanno letteralmente colonizzato l’ambiente marino circostante.

Tra queste, la cosiddetta Caravella Portoghese (Physalia physalis), specie marina originaria dell’Oceano Atlantico e da tempo trasferitasi anche alle nostre latitudini. La sua puntura può essere pericolosa per l’uomo, sebbene risulti raramente fatale.

Cambiamento climatico in Sicilia, le conseguenze dal territorio all’economia

Ma a soffrire non sono soltanto i fondali della Sicilia o le acque che la circondano. I problemi riguardano anche la terra, fin troppe volte martoriata dalla prolungata siccità, dall’erosione costiera e fenomeni meteorologici devastanti.

L’estate che si è conclusa da poche settimane è stata funestata da episodi che non possono essere dimenticati e che hanno creato non poche insidie anche all’economia dell’Isola. Tra queste l’agricoltura, tra i principali “motori” economici della Sicilia.

La grande scarsità d’acqua, il rischio desertificazione, i tanti incendi e gli improvvisi temporali (come quello che ha funestato Stromboli) sono dei flagelli che non possono certamente essere attribuiti esclusivamente al fato avverso. Problemi da affrontare hic et nunc. Domani potrebbe già essere troppo tardi.