Messina, il maltempo rallenta la sanificazione - QdS

Messina, il maltempo rallenta la sanificazione

Lina Bruno

Messina, il maltempo rallenta la sanificazione

venerdì 27 Marzo 2020

Le piogge degli ultimi giorni hanno bloccato gli interventi di Messinaservizi Bene Comune. Interessato il centro storico e alcune zone a Nord e Sud. Rimasti scoperti alcuni villaggi

MESSINA – Si è partiti in ritardo rispetto alle altre due città metropolitane, ma alla fine la sanificazione è stata avviata anche a Messina. L’ordinanza con cui il sindaco Cateno De Luca l’ha disposta è del 13 marzo e Messinaservizi ha avviato gli interventi tre giorni dopo, cominciando dalle strade e piazze del centro. Con un’ordinanza della settimana precedente invece veniva imposta la sanificazione giornaliera dei mercati e ogni 48 ore degli esercizi commerciali, da affidare a una ditta specializzata.

Ma le associazioni di categoria sono intervenute rilevando che buona parte dei titolari di negozi e piccoli supermercati non potevano permettersi gli alti costi di queste operazioni, da affidare direttamente al personale interno. Il primo cittadino ha così corretto il tiro dando però soltanto un’ora per effettuare l’operazione, che è il tempo concesso al personale all’interno dei vari esercizi dopo la chiusura. Tempo sufficiente per le piccole superfici ma non per aree ad esempio di 15 mila mq. Da qui le segnalazioni fatte in Confindustria dagli associati della grande distribuzione.

Tornando alla sanificazione del territorio, l’ordinanza sindacale di metà marzo parla di tre cicli di interventi ma Messinaservizi finora non è riuscita a completare neppure il primo a causa del maltempo. I mezzi hanno irrorato il sanificante in centro, in alcune zone a Nord e l’ultimo giorno venerdì scorso, nell’area Sud della città. Sono rimasti scoperti i villaggi di Pezzolo, Altolia, Mili San Marco e Mili San Pietro a Sud e i villaggi nelle colline a Nord Gesso, Salice, Castanea e Masse. Restano ancora da sanificare anche alcune strade secondarie dove i mezzi non possono entrare e dove si deve quindi intervenire a piedi con operatori specializzati muniti di adeguata attrezzatura.

Il primo intervento si è svolto a Camaro San Paolo, quartiere periferico con un insediamento di case popolari e ancora segni della baraccopoli smantellata. La disinfezione delle vie cittadine avviene attraverso l’uso di un atomizzatore a testa di cannone mediante irrorazione durante la marcia di ipoclorito di sodio diluito nelle quantità previste dalla tipologia di trattamento.

“Si esprime un grande apprezzamento alla MessinaServizi – ha detto De Luca qualche giorno fa – e a tutti gli operatori che in questi giorni hanno sempre garantito il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, non sospendendo o rallentando nessuno dei servizi, ed anzi mantenendo la piena efficienza anche del servizio porta a porta”.

In realtà molti cittadini, specie sui social, lamentano alcuni disservizi nel porta a porta. Qualcuno chiede che si intensifichi il servizio per le utenze familiari perché le persone costrette a casa consumano e differenziano di più, mentre si è allentato il servizio per le utenze non domestiche visto che molti negozi sono chiusi. Il porta a porta, inoltre, con l’emergenza Coronavirus ha subito un brusco arresto e molte zone della città sono scoperte.

Almeno fino al 4 aprile resteranno anche chiuse le isole ecologiche. Nei giorni scorsi c’è stato un appello del presidente della MessinaServizi bene comune, Giuseppe Lombardo, che chiedeva maggiore collaborazione ai cittadini. “In alcune zone dell’Area Sud – ha detto – si è riscontrata la presenza di molti rifiuti indifferenziati o collocati in modo errato nelle zone raggiunte dalla raccolta differenziata. Comprendiamo i disagi per la situazione che stiamo vivendo, tuttavia, soprattutto in questo momento complicato, è essenziale il contributo fattivo da parte di tutti. In caso contrario, saremo costretti a chiedere alla polizia municipale di sanzionare in modo più determinato chi non rispetta gli altri e le disposizioni comunali”.

Intanto, dopo la chiusura del consorzio ingombranti legnosi, un altro consorzio, quello che si occupa del recupero dei Raee, ha bloccato il servizio con conseguente rallentamento nella raccolta. Da qui l’altra esortazione a non abbandonare per strada apparecchiature elettriche ed elettroniche.

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