Dal lavoro al caro bollette: il programma della Lega per risolvere le emergenze del Paese dopo le elezioni del 25 settembre. Intervista all'onorevole Nino Minardo.
Le elezioni del 25 settembre sono sempre più vicine e il destino del Paese – a prescindere dai risultati – è sul punto di cambiare. Tra i numerosi candidati siciliani che intendono costruire la nuova classe politica al governo c’è Nino Minardo, segretario regionale della Lega in Sicilia.
Già dal 26 settembre, giorno successivo all’Election Day (sia nazionale che regionale, per quanto riguarda la Sicilia), ogni partito dovrà lavorare su diverse emergenze nazionali. Si va dal caro bollette – il problema principale di famiglie e imprese in questo complesso periodo storico – all’occupazione, dalle infrastrutture alla transizione ecologica e alla digitalizzazione. Serve una “rivoluzione” e ogni partito in gioco ha la sua “ricetta” per attuarla.
Ecco le risposte dell’onorevole Minardo – candidato nei collegi plurinominali 1/01 (Palermo), 2/02 (Catania) e 2/03 (Ragusa, Siracusa) e in quello uninominale di Ragusa – sul programma della Lega.
Le emergenze nazionali e le priorità della Lega
Dai rincari al lavoro, le emergenze nazionali sono tante e sicuramente non si potranno risolvere in pochi giorni. Tuttavia, ogni gruppo candidato ha un suo elenco di priorità per la Sicilia (e più in generale per il Sud). Qual è quello della Lega, in caso di vittoria del centrodestra? Su quali problemi è necessario un intervento immediato per “dare una svolta” al Paese in questo momento così complicato?
“Il lavoro è la parola chiave, vale per il ‘sistema Paese’, per il Mezzogiorno e ancora più per la nostra Sicilia. Le nefaste conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina hanno ulteriormente indebolito i lavoratori, quelli del privato in particolare”.
“Ecco, dopo la stagione dei bonus di emergenza, del reddito di cittadinanza incontrollato, dei ristori purtroppo gestiti male e di tant’altro servono una visione e un ordine nuovi. Impedire che il “caro bollette” distrugga le piccole e medie imprese, trovare nuovi strumenti per gli incentivi, abbassare finalmente e radicalmente il cuneo fiscale, concentrare ogni intervento in ogni settore sul mantenimento dei livelli occupazionali e sulla creazione di nuovi posti di lavoro in particolare nelle aree dove il tasso di disoccupazione fa spavento: questa è la stella polare del mio partito e dovrà esserla della coalizione di centrodestra vincente a Roma e a Palermo”.
Infrastrutture, l’eterna questione del Ponte sullo Stretto
In Sicilia, tra i progetti del centrodestra riappare la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Quali vantaggi potrebbero derivare per la Sicilia (e per il resto d’Italia) da questa nuova opera? E dopo il Ponte sullo Stretto, quali altri progetti sono in cantiere per migliorare le infrastrutture al Sud Italia e nelle isole maggiori?
“Vi sono due tesi su cui di dibatte da decenni: la prima è che il Ponte favorirebbe, a cascata, altre opere infrastrutturali interne in Sicilia; la seconda è che prima si debbano fare nuove ferrovie e nuove strade. Logica vuole che, se la seconda tesi non si è mai avverata, si debba puntare sulla prima”.
“Costruire il Ponte è un’occasione formidabile per avere decine di migliaia di posti di lavoro attivi per anni, per diminuire di tantissimo i tempi di percorrenza di questa striscia di mare per cui si perdono anche ore; per portare sullo Stretto di Messina l’attenzione di mezzo mondo; per chiudere una storia vecchia e per certi versi anche umiliante. Come se non fosse possibile nel sud Italia costruire un’opera pubblica moderna e imponente. Stavolta, lo si è capito, è un punto d’onore per Matteo Salvini e, nel mio ruolo di segretario regionale della Lega, anche per me”.
Un tema è al centro del dibattito pubblico in questo periodo pre-elettorale e sicuramente lo sarà anche dopo il 25 settembre: il caro energia e i rincari delle materie prime. Si tratta di un problema che sta gradualmente colpendo non solo le imprese, ma anche e soprattutto le famiglie. Quali soluzioni vorrebbe proporre la Lega per affrontare il problema?
“Intanto serve un provvedimento di urgenza ed emergenza adesso, non dopo le elezioni. La Lega, lo si è notato, è l’unico partito in Italia che da giorni batte i pugni sul tavolo e porta avanti l’idea di trovare subito, a tutti i costi, almeno una trentina di miliardi di euro per bloccare questo fenomeno incontrollato e spaventoso del ‘caro bollette’. Lo facciamo perché se si perdesse ancora tempo si rischierebbe di trovarsi il giorno dopo le elezioni con centinaia di migliaia di cittadini disperati e migliaia di imprese chiuse in più”.
“Detto ciò, in autunno deve cambiare la musica a livello europeo e il nuovo Governo italiano deve trovare una posizione di equilibrio a livello diplomatico e a livello di gestione delle multinazionali dell’energia che venga accolta da tutta l’UE. Il mix di effetto boomerang delle sanzioni e di vergognosa speculazione finanziaria sta distruggendo la nostra economia e soprattutto impedisce di fatto che convenga lavorare. Un disastro!”
Le risposte di Minardo e della Lega sulla questione occupazione
Lavoro: se ne parla tanto, ma non c’è di fatto. Quali sono i progetti della Lega per incentivare l’occupazione, soprattutto quella giovanile?
“Da anni si va avanti con progetti ‘a macchia di leopardo’ e intrecciando nuove leggi e leggine e nuovi incentivi: il risultato e l’ennesima burocratizzazione che porta confusione. Su questo punto credo sia necessaria una sana autocritica da parte di tutta la classe dirigente italiana. Detto ciò, la Lega Sicilia proporrà una sorta di ‘modello unico’ di semplificazione e incentivi per tutti i giovani che cercheranno lavoro e per tutte le aziende disposte a investire e assumere. In questo modo mi ricollego alla prima domanda e alla mia prima risposta”.
Minardo: “Lega partito dei territori”
Sud: da decenni è tradizionalmente “indietro” rispetto al resto d’Italia, spesso a causa dei pochi investimenti. Quali progetti sono presenti nel programma della Lega per mettere il Mezzogiorno in pari con il resto del Paese?
“In questo caso io rivendico la grande novità politica degli ultimi anni e su cui anche io sto investendo tantissimo: l’evoluzione della Lega, che da partito ancorato al Nord e ai suoi interessi grazie a Matteo Salvini si è trasformato in partito dei territori, di tutti i territori. Quella che storicamente è sempre mancato in Italia è una connessione reale, leale e pragmatica tra le esigenze delle singole aree del Paese e il Governo centrale. Sono convinto che con due Governi di centrodestra a Roma e a Palermo e con la presenza forte in entrambi della Lega questa possa essere l’occasione buona per lavorare in maniera nuova, serena e fattiva e per mettere, come dice Lei, il Mezzogiorno in pari con il resto del Paese”.
Applicare il principio di insularità
Insularità, il via libera è arrivato ma servirà un programma per applicarla correttamente già dal 26 settembre. Cosa propongono il centrodestra e la Lega?
“Il principio di insularità serve essenzialmente per superare le difficoltà legate al sistema dei trasporti e le cosiddette “diseconomie”. Deve essere tradotto in pratica con procedimenti attuativi. Ampi margini li avranno nella partita le singole Regioni Sicilia e Sardegna. Per quello che riguarda la Sicilia, conto molto sull’interazione tra il nuovo Governo nazionale e il nuovo Governo siciliano e tra il nuovo Parlamento e la nuova Assemblea regionale. E punto moltissimo anche sul gruppo di lavoro che la Lega Sicilia ha pronto e che sta studiando le carte e sulla sponda che Salvini farà a Roma con noi. Anche qua ci mettiamo la faccia entrambi”.
Il rapporto con l’Ue
Quale sarà la posizione del centrodestra nei confronti dell’Unione Europea? Il rapporto è stato tradizionalmente “altalenante”, ma l’Ue rimane fondamentale per affrontare molti problemi del Paese. E serve comunque ottenere la fiducia europea per rivalutare l’immagine dell’Italia all’estero.
“Vero, però serve anche la fiducia italiana affinché l’Unione Europea abbia un senso. Il tema dell’immigrazione è quello su cui il centrodestra si è battuto da anni, la Lega poi ne ha fatto giustamente e con convinzione un tema dominante. Un nuovo Governo politico e non più tecnico con una Lega in grado di avere presenze e competenze forti nell’esecutivo e poter dettare la linea su questo tema è la grande occasione per invertire la tendenza dopo ormai vent’anni in cui, onestamente, il problema dell’accoglienza è stato scaricato sulle spalle del nostro Paese (e in particolare della Sicilia). Questa storia che nella prima e seconda fase tutti i problemi di un fenomeno complesso, enorme e globale ce li dobbiamo sobbarcare tra Lampedusa, Pozzallo, Pachino e Porto Empedocle deve finire!”
“Non lo dico come slogan o come frase fatta, sono convinto che i tempi siano maturi perché il continente europeo e le sue istituzioni politiche recepiscano finalmente a Bruxelles e a Strasburgo le giuste istanze di siciliani e italiani e vedo all’orizzonte a Roma un nuovo Governo e un nuovo Parlamento in grado di trovare i corretti equilibri. Anche in questo mi fido ciecamente di Matteo Salvini e delle rassicurazioni e spiegazioni che mi ha dato dal giorno in cui sono stato nominato segretario regionale della Lega Sicilia”, conclude Minardo.