Prestiti in Convenzione INPS: i dipendenti pubblici, i pensionati e gli iscritti a Gestioni previdenziali o assistenziali possono richiedere dei prestiti specifici e agevolati.
Ecco le indicazioni fornite dall’Istituto di previdenza per ottenere i prestiti, le tipologie di prestito disponibile, i requisiti e le istruzioni per richiedere un finanziamento secondo la Convenzione INPS entrata in vigore a gennaio 2023.
Si tratta di prestiti agevolati rimborsabili con piccole trattenute sulla pensione, con una rata che arriva al massimo al quinto della pensione, o di altri prestiti a tasso agevolato riservati a dipendenti pubblici, i pensionati e gli iscritti a Gestioni previdenziali o assistenziali facenti capo all’Inps.
In breve questi sono i prestiti in Convenzione INPS indicati sul sito ufficiale dell’Istituto nazionale di previdenza:
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La forma più comune di prestito in Convenzione con l’Inps è la cessione del quinto della pensione. Si tratta di un “prestito che il pensionato può ottenere da una banca o da un intermediario finanziario, rimborsabile attraverso un addebito automatico mensile che l’INPS effettua sulla sua pensione”. La rata non può superare il quinto della pensione.
Il pensionato può richiedere il documento di cedibilità della pensione, con l’importo massimo della rata del finanziamento, direttamente all’INPS e poi recarsi in una banca o una società finanziaria convenzionata con l’Istituto per richiedere il finanziamento. L’INPS verserà la quota stabilità all’Istituto finanziario trattenendola direttamente dalla pensione.
La durata massima di questa tipologia di prestito agevolato è di 10 anni e la rata dipende dall’importo della pensione (non può mai superare il quinto della pensione). L’Istituto specifica che: “L’importo cedibile è calcolato al netto delle trattenute fiscali e previdenziali, con salvaguardia del trattamento minimo stabilito annualmente dalla legge per l’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO)”.
Chi può ottenere la cessione del quinto della pensione in convenzione con l’INPS? Di fatto tutti i titolari di pensione, a eccezione di:
Questo servizio dell’INPS permette di ottenere “piccoli prestiti a breve termine che coprono esigenze familiari per gli iscritti al Fondo Credito e il personale Poste Italiane SpA in attività di servizio iscritto alla Gestione Fondo Credito ex IPOST”. Si possono richiedere importi pari a una, due, tre o quattro mensilità nette di stipendio o di pensione da rimborsare in 12, 24, 36 e 48 rate. Per il pensionato la trattenuta per piccolo prestito non può superare il quinto cedibile.
Sulla rata di questi prestiti in convenzione con l’INPS, incidono: un tasso di interesse nominale annuo in relazione alla Gestione di appartenenza del richiedente, un’aliquota per spese di amministrazione dello 0,5%; un premio fondo rischi applicato per fasce di età alla scadenza e di durata del prestito.
Per ottenere questa tipologia di prestito bisogna rispettare questi requisiti:
La domanda si fa online. I pensionati iscritti al Fondo Credito e gli iscritti alla Gestione Fondo Credito ex IPOST possono anche usare il Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 da rete mobile o, in alternativa, rivolgersi a enti di patronato e intermediari dell’INPS.
Come documenti, per richiedere il finanziamento servono: l’ultimo cedolino di stipendio o pensione, dichiarazione sostitutiva di atto notorio del richiedente, copia di un documento in corso di validità.
Il prestito Small in convenzione con l’INPS è riservato agli iscritti in attività di servizio alla Gestione Assistenza Magistrale ex ENAM e consiste nell’erogazione di somme di importo fino a due mensilità nette dello stipendio per soddisfare le esigenze familiari quotidiane del richiedente. La prestazione è concessa, però, nei limiti delle disponibilità finanziarie dell’INPS.
Il requisito per richiederlo è l’iscrizione alla Gestione Assistenza Magistrale: può essere d’ufficio (come per i dipendenti della scuola pubblica) o a domanda (come per insegnanti di scuole parificate, insegnanti di religione) con almeno 5 anni di contribuzione. I prestiti di questo tipo in convenzione con l’INPS si possono estinguere in 12 o 24 rate consecutive.
L’importo del prestito non può superare due mensilità nette dello stipendio attuale, comprensive degli assegni continuativi e fissi, escluse le voci variabili. E sull’importo gravano: un tasso di interesse nominale annuo dell’1,50%; un’aliquota per spese di amministrazione dello 0,5%; un premio Fondo Rischi, applicato per fasce di età alla scadenza e di durata del prestito. Infine, si ricorda che è possibile rinnovare il prestito dopo aver versato 5 mensilità (prestito annuale) o 10 (prestito biennale).
I prestiti pluriennali dell’INPS si possono richiedere per affrontare documentate necessità personali e/o familiari e sono riservati a:
Il prestito può avere durata quinquennale, da restituire in 60 rate mensili, o decennale da restituire in 120 rate mensili. Sull’importo complessivo gravano: il tasso nominale annuo, un’aliquota per spese di amministrazione dello 0,5% e il premio fondo rischi. I requisiti per ottenere i prestiti sono:
Alcuni prestiti in convenzione con l’INPS si possono richiedere – come indicato precedente – online, ma di solito si agisce tramite enti e banche convenzionate. I documenti da presentare di solito sono pochi: documento di identità, tessera sanitaria, cedolino e – per la cessione del quinto – il documento rilasciato dall’INPS.
I prestiti in Convenzione con l’INPS hanno i seguenti vantaggi:
I “contro” sono l’impossibilità di accedere ai prestiti in questione dai dipendenti privati e – per i prestiti pluriennali – serve una motivazione. A volte, in base anche all’entità del prestito, i tempi potrebbero essere lunghi, come accade anche per altre tipologie di rischio.
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