Nel monitoraggio della Regione sul 1° quadrimestre 2019 l’ennesima bocciatura per la Città. Cantarella precisa: “L’attuale appalto riguarda solo 40 mila famiglie, un ottavo dei catanesi”
CATANIA – Percentuale di raccolta differenziata in aumento a Catania. Secondo i recenti dati diffusi dalla Regione siciliana in relazione ai primi quattro mesi del 2019, Catania si attesta all’11,5 per cento rispetto al 7,59 del 2018. Un miglioramento, seppur timido, in linea con i risultati registrati nell’intera Isola, ma comunque insufficiente per gridare all’inversione di tendenza. E che relega la Città dell’Elefante all’ultimo posto, tra i Comuni capoluogo di provincia, per percentuale di raccolta.
Un triste primato che – come spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Fabio Cantarella – sarà difficile invertire senza il nuovo appalto. Un aspetto che il delegato del sindaco Pogliese ha ribadito più volte e che inchioda di fatto Catania a basse performance. Cantarella parla infatti di due aspetti che più degli altri inficiano la raccolta e i passi avanti fatti anche dalla cittadinanza.
“L’attuale appalto, purtroppo, prevede il ‘porta a porta’ solo per 40 mila famiglie su 325 mila abitanti – afferma. Oggi siamo al 13% nonostante la differenziata sia riservata ad appena un ottavo dei cittadini catanesi”.
La raccolta di prossimità, quella con i cassonetti, non riesce a dare risultati, come sostenuto più volte dal dirigente generale del dipartimento Acque e rifiuti della Regione, Salvo Cocina. Occorre dunque attendere il nuovo appalto, anche per ovviare al secondo problema sollevato dall’assessore Cantarella.
“Tutti i piccoli comuni sono virtuosi, – continua l’esponente della giunta comunale – e producono, in media, la metà dei rifiuti di un cittadino di Catania. Evidentemente – prosegue – parte di quei rifiuti vengono conferiti altrove, nella città più grande, nel nostro caso a Catania, ma la stessa cosa succede a Palermo o a Messina, che infatti mantengono basse percentuali di differenziata”.
“L’unico modo per bloccare questi pendolari – spiega – è eliminare i cassonetti e aumentare i controlli”. Cantarella sciorina anche i numeri: se Catania pro capite produce 733,75 chili di rifiuti l’anno, San Giovanni la Punta ne produce 447,86 chili, Belpasso 352,46 chili e Aci Castello 345.
E se per quest’ultimo aspetto è necessario aumentare i controlli da parte dei vigili urbani – che notoriamente in città sonno pochi e in età piuttosto avanzata – o attendere l’arrivo delle telecamere di sorveglianza, finanziate dal Ministero dell’Interno per circa un milione di euro, per eliminare i cassonetti occorre il nuovo appalto.
Che potrebbe essere aggiudicato entro l’anno. “Ha superato il visto dell’Anac – aggiunge l’assessore – ed è stato approvato dall’Srr. Attualmente, è in fase di integrazione all’Urega per la pubblicazione. A fine anno – conclude – dovremmo riuscire ad appaltare il nuovo servizio”.