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Nei siti culturali della Regione solo due custodi notturni, la denuncia

Antonino Lo Re

Nei siti culturali della Regione solo due custodi notturni, la denuncia

giovedì 16 Giugno 2022

Non più di due custodi notturni per ogni sito culturale siciliano. E' questo quanto denunciano Cobas e Codir

Non più di due custodi notturni per ogni sito culturale siciliano. E’ questa l’indicazione, secondo quanto denunciano Cobas e Codir, inviata dal dirigente generale del Dipartimento Beni culturali a tutti i dirigenti responsabili dei siti della Regione

“Con una comunicazione di soli tre righe, inviata a tutti i dirigenti responsabili dei luoghi della cultura del patrimonio regionale – affermano Michele D’Amico, responsabile regionale e Simone Romano, coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del patrimonio culturale siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir – li ‘raccomanda’ di ridurre il numero di personale, nei servizi notturni, a sole due unità“.

La riduzione del personale: perché?

All’origine della richiesta, la riduzione del personale per effetto dei pensionamenti ma “il dirigente generale – sottolineano dal sindacato – anziché battere i pugni con l’assessore e il presidente della Regione, ha imboccato pericolosamente la scorciatoia della riduzione dei livelli di tutela mettendo seriamente in pericolo il patrimonio culturale appartenente alla Regione siciliana”.

“Una realtà più volte denunciata”

“Siamo ben consapevoli – continuano i due sindacalisti – che il collocamento in quiescenza di personale, delle varie qualifiche, del Dipartimento Beni culturali (circa mille dipendenti), nell’arco di tempo compreso tra il 2015 e il 2020, ha reso una realtà sempre più drammatica dal punto di vista della dotazione organica restante. Una realtà da noi più volte denunciata e che certamente, con il passare degli anni, renderà sempre più arduo il compito della gestione dei servizi di vigilanza, custodia, sicurezza e apertura dei beni culturali, ma ridurre i livelli di tutela del patrimonio culturale, rischiando di violare, altresì, norme di sorveglianza sanitaria in materia di utilizzo di personale è un percorso inaccettabile, che non condividiamo, che avverseremo in tutti i modi e in tutte le sedi deputate a far valere i diritti del personale”.

“Ci aspettiamo – concludono – che il dirigente generale esca dallo stato di isolamento, abbia il buon senso di sospendere gli effetti della comunicazione inviata, di convocare i sindacati”. 

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