Musei e parchi in Sicilia, così cambia la fruizione per un'estate da record

Musei e Parchi archeologici in Sicilia, così cambia la fruizione per un’estate da record

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Musei e Parchi archeologici in Sicilia, così cambia la fruizione per un’estate da record

Dario Raffaele  |
lunedì 16 Maggio 2022

L'assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà ci anticipa le strategie per fare aumentare il numero di visitatori nei musei e parchi archeologici dell'Isola

Quello appena trascorso è stato un weekend di rinascita per i Beni culturali siciliani. Sabato la Notte europea dei musei (cui ha aderito la Regione siciliana) ha dato nuova luce al panorama artistico e monumentale dell’Isola. Poche settimane prima (l’uno maggio) l’ingresso gratuito nei musei regionali, come ogni prima domenica del mese. Il ritorno dei turisti che ci scelgono sempre più con convinzione per le loro vacanze in Sicilia, dà a tutto il comparto una ventata di ottimismo in vista dell’estate.

Ne abbiamo approfittato per fare il punto con l’assessore regionale Alberto Samonà.

Alberto Samonà, assessore regionale BBCC Sicilia

Un patrimonio immenso

L’immenso patrimonio archeologico della Sicilia, da intendere sia come aree monumentali che come siti archeologici, è distribuito per lo più all’interno dei 14 parchi archeologici istituiti nel territorio regionale. – ci dice l’assessore Samonà – Altri siti sono nella gestione diretta delle nove Soprintendenze dei Beni Culturali. Abbiamo anche ventitré itinerari archeologici sommersi individuati dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Un patrimonio davvero grande: per quanto riguarda i siti archeologici ci troviamo di fronte ad un’innumerevole quantità di giacimenti culturali.

Per quanto riguarda i musei ve ne sono sia dedicati all’archeologia che all’arte moderna e contemporanea: il Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” di Palermo, la Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo, la Galleria regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa, il Mu.Me, Museo Interdisciplinare di Messina che contiene anche una ricca sezione dedicata all’archeologia, il museo A. Pepoli di Trapani e il Museo di arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso a Palermo.

Non si possono, però, non includere anche molti altri luoghi della cultura a gestione regionale, che ampliano ulteriormente l’offerta culturale della Sicilia, fra antiquaria, antichi castelli, case-museo dedicate a personaggi storici, palazzi e musei archeologici, che rientrano nella gestione di Soprintendenze o Parchi archeologici. Basti pensare, giusto per citarne solo alcuni, a Casa Verga a Catania, alla Casa Natale di Luigi Pirandello ad Agrigento, alla Palazzina Cinese, al Castello di Maredolce e al Palazzo della Zisa a Palermo, a Palazzo Trigona a Piazza Armerina, al Museo “Paolo Orsi” di Siracusa, al Museo Pietro Griffo di Agrigento, o al Ma.Fra, museo di Francavilla di Sicilia di recente nascita”.

Le strategie della Regione per far aumentare i visitatori

Quali sono le strategie per aumentare la presenza di visitatori nei musei siciliani nel post pandemia?

“Durante il periodo della pandemia abbiamo migliorato la qualità complessiva dei servizi dei parchi archeologici e dei musei, potenziando l’accessibilità, le proposte culturali e la tipologia dei servizi offerti. Per accedervi, abbiamo realizzato una app di prenotazione, tuttora attiva, grazie alla quale i visitatori possono prenotare l’orario e il giorno della visita, per evitare sovraffollamenti e rischi di restare fuori, ma anche per garantire visite contingentate e in sicurezza nel periodo più duro dell’emergenza pandemica. Abbiamo anche incrementato la collaborazione scuola-museo, realizzando laboratori tematici che hanno avvicinato gli studenti alla conoscenza del patrimonio culturale del proprio territorio”.

Digitalizzazione dei contenuti

“Durante la pandemia Parchi e Musei hanno provveduto alla digitalizzazione dei contenuti, offrendo ai visitatori l’opportunità di effettuare visite virtuali. In particolare si è puntato sulla creazione di contenuti nuovi e capaci di creare una fidelizzazione. La ripresa delle attività in presenza, invece, ha visto il potenziamento della proposta di iniziative legate all’allestimento di nuove mostre e alla valorizzazione del corposissimo patrimonio non esposto, che si trova nei magazzini dei musei. Quest’ultimo aspetto, anche grazie alla Carta di Catania, che sarà presto operativa, favorisce la valorizzazione del patrimonio culturale giacente con prestiti anche a musei minori e a privati che li richiedano dietro precise garanzie”.

Potenziati i rapporti con i musei di tutto il mondo

“Sono stati, inoltre, potenziati i rapporti con le Università e le strutture museali di tutto il mondo per riprendere le missioni di scavo in quella che abbiamo definito come la “Primavera dell’Archeologia”. La ripresa degli scavi ha comportato la presenza in Sicilia di numerosi studiosi e giovani archeologi con un rinnovato interesse e nuova promozione a livello internazionale. Negli ultimi due anni si contano ben 73 missioni archeologiche. Un numero record, che ci rende orgogliosi del lavoro svolto.

I siti culturali hanno aperto le loro porte, insomma, a un’offerta diversificata con l’obiettivo di consolidare nella consapevolezza di tutti la funzione dei musei e dei parchi archeologici non come luoghi polverosi fuori dal tempo, ma centri culturali dinamici e moderni, punti focali di un’offerta turistico-culturale che trova in loro il luogo fisico dell’elaborazione e del confronto in un raccordo sempre crescente con il territorio”.

Iniziative collaterali nei luoghi della cultura

“L’incipiente stagione estiva, inoltre, vedrà la programmazione di iniziative da realizzare nei luoghi della cultura, soprattutto all’interno delle aree archeologiche. Questo, compatibilmente con la dotazione economica assegnata all’Assessorato dei Beni culturali con il Bilancio 2022.

Un posto di rilievo, nel 2022, avranno alcune iniziative di prestigio e di forte richiamo, quali il Barbablù Festival diretto da Pierangelo Buttafuoco, che ha creato una grande attrattiva all’interno del Parco archeologico di Morgantina, il Segesta Teatro Festival, o la programmazione di iniziative culturali che all’interno di diversi luoghi, fra cui Tindari, Selinunte, Taormina, Siracusa, per citarne solo alcuni.

In molti luoghi saranno potenziate le aperture serali e gli eventi all’alba, che hanno riscontrato nelle scorse due estati un grande successo di visitatori. Grazie al cosiddetto “fondo di solidarietà”, voluto su mia proposta dal governo regionale con la legge finanziaria 2021, infatti, anche i parchi archeologici minori hanno ricevuto una dotazione finanziaria che rende possibile pianificare una programmazione che punti sulla qualità”.

Biglietti integrati

Si sta pensando all’introduzione di un biglietto unico integrato o una museo-card (come si fa in tutte le grandi città) valida per l’accesso a tutti i siti regionali per provincia (o interprovinciale)?

“Si sta lavorando alla realizzazione di biglietti cumulativi anche tra enti diversi. Esemplare, in tal senso il biglietto unico per visitare a Palermo il Museo archeologico regionale Salinas e l’Orto Botanico che dipende dall’Università o, nella provincia di Enna, il biglietto cumulativo che prevede la visita dei siti archeologici che rientrano nel Parco di Morgantina e della Villa Romana del Casale insieme al Museo di Palazzo Trigona. Lo scopo finale, però, è prevedere biglietti integrati per più siti culturali anche di diverse provincie, in modo da permettere a tutti la possibilità di programmare al meglio la propria visita”.

Cosa si sta facendo per migliorare i servizi aggiuntivi dei musei/siti archeologici siciliani? 

“Intanto, negli scorsi mesi si è definita la situazione dei Parchi archeologici di Segesta e Selinunte, dove adesso opera Coopculture. Ed è nostra intenzione affrontare la disciplina dei servizi aggiuntivi anche per i Parchi minori. Inoltre, nel 2022 partiranno le procedure delle nuove gare per i servizi aggiuntivi di quei luoghi che sono già scaduti”.

Audioguide multilingua e prenotazione online sono possibili per tutti i siti della Regione?

“Tali servizi sono attualmente disponibili all’interno dei Parchi archeologici nei quali esiste una gestione dei servizi aggiuntivi; in particolare ad Agrigento, Naxos-Tarmina, Siracusa, Piazza Armerina, Segesta, Selinunte. In fase di perfezionamento negli altri siti”.

Dario Raffaele

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