Zone franche montane, una fiscalità di vantaggio per la Sicilia - QdS

Zone franche montane, una fiscalità di vantaggio per la Sicilia

Patrizia Penna

Zone franche montane, una fiscalità di vantaggio per la Sicilia

giovedì 19 Dicembre 2019

Agevolazioni fiscali per i Comuni al fi sopra dei cinquecento metri e con meno di quindicimila abitanti. Politica siciliana compatta e soddisfazione (quasi) “bipartisan”

PALERMO – “Giunge all’approvazione un’iniziativa sulla quale lavoriamo da anni con gli esponenti del territorio che può costituire una leva di sviluppo per contrastare desertificazione delle imprese e spopolamento delle aree montane”.

È grande la soddisfazione espressa dal vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao, in merito all’approvazione da parte del Parlamento siciliano del disegno di legge-voto “Disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia”.
Secondo la deputata regionale di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata, relatrice della Legge voto in questione, l’istituzione delle Zfm, “con le conseguenti agevolazioni nonché gli aiuti fiscali e tributari, è indispensabile per frenare la desertificazione socio-economica e lo spopolamento di quasi un terzo dei comuni isolani, già in forte crisi e in attesa di aiuti concreti. Una legge fondamentale per dare una scossa a queste aree svantaggiate e tracciare una nuova linea per i cittadini e le imprese di tali zone impervie”.

Di un “grande traguardo” ha parlato il Coordinatore Politico dell’Udc in Sicilia, Decio Terrana: “Una misura fondamentale – ha detto – contro lo spopolamento dei nostri Centri Montani”.

La misura approvata all’Ars prevede agevolazioni fiscali a tutti i Comuni Montani al di sopra dei 500 metri sopra il livello del mare e con meno di 15 mila abitanti. Questi piccoli centri, dunque, si trasformeranno in zone a fiscalità di vantaggio dove, si spera, rientreranno le imprese che hanno delocalizzato all’estero ma soprattutto i tanti, troppi siciliani che hanno lasciato l’Isola negli ultimi anno.

La vera partita, però, come ha sottolineato il Presidente della Regione, si gioca adesso a Roma. “Si tratta – evidenzia Musumeci – di un importante strumento di crescita per le aree più interne dell’Isola, perché può creare favorevoli condizioni di sviluppo. Adesso, però, la partita si sposta a Roma, per cui dobbiamo fare pressione sul Parlamento nazionale, affinché si arrivi al voto finale nel più breve tempo possibile”.

“La legge sulle Zone franche montane – hanno commentato i deputati regionali del M5s – nasce in maniera assolutamente trasversale ed è un segno di accoglimento nei riguardi dei sindaci e di condivisione politica tra tutti i colleghi deputati. Una iniziativa doverosa verso quel popolo autentico dell’entroterra siciliano, sempre operoso nella storia, e che potrà continuare ad esserlo con questa legge che compensa le forti dinamiche sociali che hanno portato allo spopolamento e al trasferimento nelle fasce costiere, dando anche la spinta all’urbanizzazione nei grandi centri abitati. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: abbandono dei territori, dissesto idrogeologico sempre più incombente, terreni abbandonati e famiglie in difficoltà costrette all’esodo. Questa azione legislativa ha fatto, inoltre, da spunto per discutere finalmente di una questione centrale per tutta la Regione, cioè le norme di attuazione del nostro statuto. Prossimamente ci occuperemo anche di una normativa di carattere regionale sulla montagna”.

Alla soddisfazione unanime di tutta la politica siciliana si aggiunge l’auspicio dell’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, il cui augurio è quello che la sinergia e la collaborazione che ha portato a questo traguardo non sia un fatto isolato. – “Mi auguro – ha detto Turano – che le forze politiche siciliane presenti nel Parlamento regionale colgano l’importanza della vasta convergenza che abbiamo visto in Aula sul via libera alla legge voto per l’istituzione delle zone franche montane. L’unità d’intenti e la collaborazione per risolvere i problemi dei siciliani non può essere un fatto occasionale”.

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