“È andata così – spiega Zalone – Paolo Virzì aveva questo soggetto e piano piano mi rendevo conto che glielo stavo rubando, che in scrittura stavo costruendo il personaggio su di me. Quando siamo andati a girare non è che mi sia pentito, ma mi son reso conto della difficoltà del dirigere”. Si dice contento il produttore Pietro Valsecchi, da sempre al fianco di Zalone.
“Non è stato semplice raccontare questa storia” rivela il produttore della Taodue Film “il problema era trovare la quadra, Luca era alla sua prima regia e serviva quel tocco magico per mettere in scena la realtà contemporanea. Brecht diceva che bisogna essere seri sulle cose ridicole e ridere sulle cose serie. Sono contento di aver fatto questo grande film e di aver tenuto a battesimo Luca per questa grande avventura”. All’uscita del trailer del film, le polemiche che accusano Zalone di razzismo si sono scatenate. “Il trailer non c’entra niente con il film – dice l’attore- e ci aspettavamo di destare qualche polemica anche se non fino a questo punto. Non mi aspettavo di essere sulle prime pagine dei giornali e oggetto di dibattito nei talk show. Francamente mi sonO anche un po’ stancato e dopo 3 giorni non ho seguito più”. Film politico e anti-salviniano? “Tutto è politica – dice Zalone – Io non mi metto a fare un film contro Salvini. È un film poetico, c’è dentro una grande realtà”.
(ITALPRESS).