Una apparente tendenza alla riduzione dell’indice Rt, dunque,”con 1,4, che sta a significare che evidentemente c’è una tendenza alla diminuzione della trasmissione nel Paese”, ha aggiunto Rezza, e che “se confermata, potrebbe essere conseguenza dei provvedimenti che sono stati adottati sia su scala nazionale che regionale”. La “tendenza positiva – ha detto Rezza – ci viene suggerita dalla de-escalation di alcune regioni che avevano un alto Rt, ma dobbiamo stare attenti alle prossime settimane, anche perchè il dato del sovraccarico ospedaliero rimane il problema maggiore”. I ricoveri in terapia intensiva, infatti, “sono aumentati notevolmente considerando i dati fino all’8 novembre”, ha specificato ancora Rezza, ma “ieri è stato il quarto giorno di fila con un calo degli accessi alle terapie intensive, con rispettivamente 122, 110, 89 e 60 accessi”, ha precisato Locatelli.
“Questo sta a indicare che il sistema messo a punto, con la diversificazione delle misure e le tre fasce, sta portando i suoi frutti e permette di riuscire a gestire una situazione che rimane evidentemente critica”, ha aggiunto il numero uno del CSS.
Adesso servono almeno “due settimane” per confermare la “de-escalation” in una determinata regione, puntando a un obiettivo evidente, chiarito da Brusaferro: “Portare l’Rt sotto 1 nel tempo più breve possibile, in modo tale che i casi si riducano ed evitando che un’onda lunga possa ancora sovraccaricare i servizi sanitari”.
(ITALPRESS).