“Questa ricerca – ha spiegato il direttore generale di Comieco, Carlo Montalbetti – ha trovato un forte impulso proprio dalla fase pandemica in cui ci siamo trovati, che ha accelerato una serie di fenomeni. In particolare c’è stato un cambiamento radicale nel contesto italiano per quanto riguarda le tradizionali modalità d’acquisto con l’online e questo ha rivoluzione tutta la logistica. Questo fenomeno lo abbiamo ritrovato, in particolare, nel delivery, consegna del cibo, che porta con se tutta un’altra tematica sui contenitori che contengono i cibi, quindi la necessità di una forte innovazione sulle confezioni e i contenitori”.
Lo studio parte da un’analisi del contesto legato ai consumi: la rete si conferma il “negozio” preferito dalla maggior parte dei cittadini, nel periodo gennaio/settembre 2020 l’e-commerce è cresciuto del 29%, ma il 70% di chi compra online è disposto a spendere un pò di più pur di garantirsi una spesa “green” e l’80% degli e-shopper predilige un imballaggio ecosostenibile perchè trasmette l’impegno dell’azienda verso le tematiche ambientali. Una delle frontiere di innovazione che lo studio esplora è l’utilizzo dei nuovi materiali per gli imballaggi. La carta e il cartone hanno un ruolo centrale: dai materiali bio-based di origine animale, a quelli di origine vegetale e alle bioplastiche fino ad arrivare ai nanomateriali, tra i quali spiccala nanocellulosa che ha proprietà uniche come la bassa densità, la grande resistenza, la leggerezza, la rigidità e il basso costo.
E non solo: è anche costituita da biomassa, è rinnovabile, biodegradabile e compostabile. Il settore cartario svolge un ruolo strategico sul mercato dei nuovi materiali grazie alla disponibilità in natura della cellulosa, fondamentale per la realizzazione di imballaggi a basso impatto ambientale, facili da riciclare. Proprio l’industria del riciclo di carta e cartone rappresenta un’eccellenza italiana dell’economia circolare.
“La filiera cartaria è un perfetto modello di riferimento continentale dell’economia circolare – ha proseguito Montalbetti – perchè grazie allo sviluppo della raccolta urbana di carta e cartone, che oggi si attesta su oltre 3,5 milioni di tonnellate, è riuscita a sopperire alla scarsità di materia prima vergine generando nel nostro paese una filiera industriale virtuosa che ha fatto del riciclo la risposta alla necessità di prolungare la vita della risorsa naturale. Basti pensare che quasi il 60% della produzione cartaria nazionale avviene utilizzando fibre di riciclo”.
(ITALPRESS).