Università Bergamo, parte Bando Dottorati Innovativi. 18 borse con Pnrr - QdS

Università Bergamo, parte Bando Dottorati Innovativi. 18 borse con Pnrr

Università Bergamo, parte Bando Dottorati Innovativi. 18 borse con Pnrr

giovedì 20 Giugno 2024

BERGAMO (ITALPRESS) – Diciotto borse per altrettanti dottorati di ricerca innovativi: è l’opportunità che, grazie a fondi PNRR messi a disposizione dal Ministero dell’Università e della Ricerca, l’Università degli studi di Bergamo offre ad aspiranti ricercatori, in stretta collaborazione con una serie di aziende del territorio, co-finanziatrici (e co-protagoniste) dell’iniziativa. Si tratta del XL ciclo dei cosiddetti “dottorati innovativi”. La chiave del successo dei dottorati innovativi è proprio nella stretta collaborazione con il mondo delle imprese: i temi e i percorsi formativi sono infatti definiti con il forte coinvolgimento dell’azienda co-finanziatrice. L’obiettivo è condurre progetti di ricerca applicata che, a partire dalle reali esigenze presenti e future delle aziende del territorio, sviluppino tecnologie, metodi e approcci innovativi. In poche parole: progetti che servano davvero, concretamente, alla crescita e allo sviluppo delle imprese che li co-finanziano. Un modo di valorizzare sempre di più la componente ricerca all’interno delle aziende, riconoscendone il valore e il ruolo strategico fondamentale. I dottorati hanno durata di 3 anni e prevedono in prima battuta un periodo di studio e di ricerca in azienda, della durata che va da un minimo di 6 a un massimo di 18 mesi; in una seconda fase il progetto prosegue presso Università o centri di ricerca all’estero, anche in questo caso per un periodo compreso tra i 6 mesi e l’anno e mezzo. Questi i temi di ricerca delle borse finanziate: Salute e longevità (sviluppo di modelli di intelligenza artificiale connessi alle patologie degenerative del sistema nervoso), Ingegneria e scienze applicate (dai materiali avanzati per la manifattura additiva, alle metriche per valutare l’impatto ambientale degli infissi, fino al recupero delle acque piovane), Ingegneria gestionale e della produzione (dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale a supporto dei servizi industriali e delle decisioni cliniche, fino al digital sustainabilty e alle competenze in ambito Industria 5.0), Management Accounting and Finance (impatto del turismo e fattori di attrattività del territorio), Scienze giuridiche (aspetti storici, etici e giuridici dell’associazionismo e del terzo settore), Scienze della persona e nuovo welfare (welfare d’iniziativa e ruoli di leadership nelle aziende), e Landscape Studies for Global and Local Challenges (paesaggi resilienti e innovazione e valorizzazione territoriale). Tutti i temi di ricerca completi sono consultabili sul sito dell’Università degli studi di Bergamo. Il più alto grado d’istruzione previsto dall’ordinamento accademico italiano, un percorso formativo che apre le porte allo scambio culturale con altri Paesi e opportunità di carriera sia nel privato, sia nel pubblico (il titolo di Dottore di ricerca dà diritto a punti nei concorsi): sono solo alcune delle caratteristiche che rendono i dottorati innovativi un’opportunità concreta per i giovani ricercatori. Un dottorato innovativo all’Università di Bergamo ha inoltre il valore aggiunto di collocarsi in una realtà come quella bergamasca, con un tasso di disoccupazione tra i più bassi d’Italia (3,4%), un territorio ad alta vocazione industriale (39,2%) superiore di oltre 10 punti percentuali alla media europea, e nella quinta provincia italiana per export, con oltre 20 miliardi di euro nel 2022. “Siamo giunti al terzo anno di attivazione dei dottorati innovativi. Si tratta di percorsi di alta specializzazione che stiamo portando avanti con forte convinzione e grazie ai finanziamenti messi a disposizione da parte del MUR. Crediamo fortemente nel valore che possono generare: da un lato i laureati possono sviluppare competenze di ricerca scientifica avanzata applicata alle sfide delle aziende che li ospitano, dall’altro le aziende possono portare avanti progetti innovativi grazie a figure altamente specializzate capaci di contribuire alla loro crescita e stringere relazioni e collaborazioni con docenti del nostro Ateneo”, dichiara Mariafrancesca Sicilia, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Aziendali e Prorettore con Delega alla ricerca scientifica.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Università di Bergamo

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