Secondo la Dia, la “paralisi economica” causata dall’emergenza “ha assunto dimensioni macro” e “può aprire alle mafie prospettive di espansione e arricchimento paragonabili ai ritmi di crescita che può offrire solo un contesto post-bellico”. “Si profila così – si legge nella relazione – un doppio scenario. Un primo di breve periodo, in cui le organizzazioni mafiose tenderanno a consolidare sul territorio, specie nelle aree del Sud, il proprio consenso sociale, attraverso forme di assistenzialismo da capitalizzare nelle future competizioni elettorali”.
Il “secondo scenario, invece, è “di medio-lungo periodo”: le mafie “vorranno ancor più stressare il loro ruolo di player, affidabili ed efficaci anche su scala globale. L’economia internazionale avrà bisogno di liquidità ed in questo le cosche andranno a confrontarsi con i mercati, bisognosi di consistenti iniezioni finanziarie”. “Sarà fortemente auspicabile perciò – afferma la Dia -, l’adozione di una strategia di prevenzione antimafia adattativa”.
(ITALPRESS).