Nel processo si sono costituiti parte civile Figc, Lega Serie B, la società di scommesse SK365 Malta Limite e una trentina di tifosi del Catania. Il reato contestato è di responsabilità amministrativa. Sono sei le gare al centro dell’inchiesta e che sarebbero state pilotate per evitare la retrocessione in Lega Pro. Le indagini erano state avviate dalla polizia di Stato dopo la denuncia di minacce ricevute dall’allora presidente Nino Pulvirenti, che è stato messo agli arresti domiciliari e poi scarcerato dal Gip, dopo sue ammissioni di colpa, e poi sottoposto al Daspo per 5 anni. Pulvirenti ha ammesso di aver pagato 100 mila euro ciascuno per le partite vinte con Varese e Trapani, e 50 mila euro ciascuno per ottenere il successo su Latina e Ternana. L’allora presidente del Catania, rilevava il Giudice per le indagini preliminari nel disporre la revoca degli arresti domiciliari, “nonostante i dubbi” avrebbe continuato i “pagamenti per il timore che i personaggi coinvolti nella vicenda potessero utilizzare il medesimo metodo ai danni della sua squadra”, vista la “riconosciuta capacità degli stessi di alterare, contattando i giocatori, i risultati delle partite”. Pulvirenti ha sempre negato di avere scommesso sui risultati.
Scala dei Turchi, trovato morto in spiaggia esemplare di tartaruga Caretta caretta
di Redazione
È stata riscontrata pure la presenza di un cordino di rete da pesca che fuoriusciva dalla bocca del maschio di tartaruga Caretta caretta. ...