“Il conteggio non è ancora definitivo ma una cosa la posso dire: qualcuno ci aveva chiesto, per il 2017, di superare nella lotta all’evasione la quota di 17 miliardi incassati. Bene, i 17 miliardi li abbiamo superati già nel 2016”. Così Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, in un’intervista al Sole 24 Ore. All’accusa di pensare poco ai piccoli contribuenti, la Orlandi risponde così: Non è vero. Proprio la legge di bilancio, quest’anno, si occupa in modo coerente dei piccoli contribuenti. Mette in campo l’Iri, l’imposta sul reddito al 24%, per rafforzare le piccole imprese; il regime di cassa – che pure ha bisogno di alcune importanti correzioni – per snellire gli adempimenti; le novità che in prospettiva arriveranno sugli studi di settore. Tutti strumenti che vanno esattamente nella direzione che abbiamo con forza intrapreso da quasi tre anni e cioè di aumentare la tax compliance”. Per il direttore dell’Agenzia delle Entrate “la compliance ha un doppio valore: da un lato spinge la crescita, perché la certezza delle regole e un buon rapporto tra fisco e contribuenti creano un contesto positivo; dall’altro, consente la tenuta del gettito. Ed è quello che è successo: basta guardare gli ultimi dati sulla crescita delle entrate. Nonostante la riduzione di molte voci di prelievo – l’Irap è stata tagliata fortemente, sono arrivate agevolazioni sull’Irpef e sconti sul reddito d’impresa, come i superammortamenti – gli incassi dello Stato aumentano. E aumentano a un ritmo molto superiore rispetto alla crescita del Pil. Ma, scusate: da dove pensate possa arrivare questo nuovo gettito se non da una maggiore compliance dei contribuenti?”.