“Se questa intenzione venisse messa in atto, significherebbe la chiusura del cantiere del passante ferroviario, che vede impegnato in questo momento 270 operai – hanno dichiarato Ignazio Baudo, Dino Cirivello e Francesco Piastra, segretari provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Palermo -. Come organizzazioni sindacali ci opponiamo a questi licenziamenti perché non hanno rispondenza con gli attuali carichi di lavoro: il lavoro c’è, l’opera per essere definita ha bisogno di questi lavoratori, sono in numero congruo rispetto allo stato di avanzamento dell’opera”.
“Se l’azienda licenzia 200 lavoratori – hanno aggiunto i rappresentanti – significa chiudere il cantiere. Lasciare l’opera incompleta sarebbe un disastro per la città”.
I sindacati degli edili hanno deciso di investire nuovamente della questione il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio chiedendo un incontro.
Una situazione analoga si era creata a ottobre, con l’annuncio sempre di 200 licenziamenti da parte della Sis.
Poi, dopo la presa di posizione del ministro, e gli incontri in Prefettura, l’azienda aveva soprasseduto e non aveva avviato più la procedura di licenziamento.