I magistrati paghino se commettono errori - QdS

I magistrati paghino se commettono errori

I magistrati paghino se commettono errori

giovedì 12 Giugno 2014

Responsabilità civile delle toghe: passa un emendamento alla Camera

ROMA – Governo e maggioranza battuti alla Camera (per 7 voti nello scrutinio segreto: 187 a 180), in un voto a scrutinio segreto, su un emendamento della Lega che riscrive l’articolo 26 della legge comunitaria sulla responsabilità civile dei magistrati nell’ambito della discussione del Ddl su ‘Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea’.
“Ci sarà il Senato per modificare il testo”, ha detto in aula Ettore Rosato del Pd. Ma Forza Italia difende il colpo a sorpresa. “Il voto segreto è protetto dalla Costituzione. È stata una votazione legittima”, ribatte Francesco Paolo Sisto di Fi.
Esultano i 5 Stelle: “La nostra decisione di astenerci ha tirato fuori tutta l’ipocrisia del Pd”, dice il grillino Andrea Colletti in aula alla Camera. L’emendamento della Lega, passato nonostante il parere contrario di maggioranza e governo, prevede sanzioni più dure per i magistrati che commettono errori.
Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera, accusa: “Si è trattato di un vero e proprio colpo di mano del centrodestra con la complicità del M5S”.
“Come nella passata legislatura c’è stato nuovamente alla Camera a scrutinio segreto un voto favorevole alla responsabilità civile dei giudici su emendamento presentato dalla Lega Nord. E’ evidente che il problema e’ maturo e ad esso va data una soluzione positiva fra Camera e Senato, con il contributo costruttivo del Governo”, ha affermato il deputato Ncd, Fabrizio Cicchitto in una nota.
La responsabilità civile dei magistrati, come quella già esistente per i medici, dipendenti pubblici, professionisti, poliziotti, ecc., non punisce una categoria, ma responsabilizza l’enorme potere che pubblici ministeri e giudici hanno sui cittadini.
“Dare a migliaia di persone fisiche – sostiene Pietro Yates Moretti, vice presidente Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) – anche se in partenza tutte oneste e specchiatissime, un potere così ampio come quello di privare un cittadino della libertà personale o di decidere le sorti della sua attività commerciale, senza che ne rispondano civilmente neanche di fronte a gravissime violazioni di legge e di principi costituzionali, è una ricetta che porta dritti dritti a situazioni di abuso e ingiustizia. Molto probabilmente, anche questa volta tutto finirà in caciara politica tra berlusconiani e anti-berlusconiani, tra politici “onesti” e politici “corrotti”. Ma chiunque abbia avuto modo di vivere sulla propria pelle lo stato pessimo della giustizia italiana e l’arroganza di taluni magistrati che si sentono intoccabili e onnipotenti anche quando violano la legge che dovrebbero applicare, non potrà che concordare con la necessità di responsabilizzare tutte le categorie. Nessuna esclusa”.
Dopo l’approvazione dell’emendamento, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, lancia l’allarme: “È un fatto molto grave’’ soprattutto perché “accade in un momento in cui la magistratura è fortemente impegnata di nuovo nel contrasto alla corruzione. E proprio ora si vorrebbe introdurre una norma che costituirebbe un forte indebolimento della giurisdizione”.
Per Sabelli è “contraddittorio che da un lato si dica a parole di volere rafforzare la lotta alla corruzione, si vuole rafforzare il potere del commissario anticorruzione, dall’altro la Camera approva una norma che di fatto indebolisce l’azione giudiziaria”. La norma, sottolinea Sabelli, è “uno strumento che mette nelle mani di una parte la possibilità di liberarsi di un magistrato ‘scomodo’ sia esso un pubblico ministero o un giudice’’.

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