Indice di sportività, la Sicilia compete da outsider - QdS

Indice di sportività, la Sicilia compete da outsider

Indice di sportività, la Sicilia compete da outsider

mercoledì 17 Agosto 2016

Del tutto incolore il posizionamento di Catania, sulla carta ricca di risorse per gli sport di squadra. Messina è prima tra le province regionali, ma risulta 50° tra quelle italiane

CATANIA – Per indice di sportività la Sicilia continua a giocarsela da outsider. Dal nuovo rapporto curato dal Gruppo Clas per il Sole 24 Ore emerge tale realtà e non potrebbe essere altrimenti in una terra in cui fare sport è già un traguardo raggiunto. In regione mancano fondi da assegnare alle società per un sostegno economico, mancano impianti da garantire per svolgere la pratica sportiva, esistono problemi infrastrutturali che non permettono spostamenti agevoli neppure tra i singoli territori provinciali. Ci sono singoli casi positivi, come quello rappresentato da Messina e il suo legame con la pallacanestro (9° provincia in Italia) e il ciclismo (16° provincia) o Trapani e Palermo con il calcio (23° e 24° provincia in Italia), ma in generale è un susseguirsi di piazzamenti nelle graduatorie medio-basse di tutti gli indici della ricerca pubblica dal noto quotidiano economico.
Nella classifica finale dell’indice di sportività la prima provincia è Trento (1.000 punti), seguita da Genova, Firenze e Bologna, rientrano nella top ten Modena, Livorno, Bolzano e Brescia, Verona e Milano ma nessuna provincia siciliana.
In ordine il primo territorio sarebbe Messina, che si trova al 56° posto con 427,9 punti, a circa venti posizioni di distanza segue Palermo (77° posto con 337 punti), poi Catania (84° posto con 314 punti), Trapani (85° posto con 310 punti), Siracusa (86° posto con 305 punti), Ragusa (90° posto con 286 punti), Agrigento (105° posto con 203 punti), Caltanissetta (108° posto con 171 punti circa), ed Enna (109° posto con quasi 153 punti).
Nessun segno vitale per la Sicilia negli sport di squadra, dove ancora una volta è comunque Messina a fare da guida piazzandosi sempre oltre la 50° posizione. La seguono Trapani presente al 54° posto e Palermo al 73°.
Assolutamente incolore il posizionamento di Catania, provincia sulla carta ricca di risorse per gli sport di squadra, registrata invece al 98° posto a livello nazionale.
Stesso leitmotiv per gli sport individuali, dove Trapani guadagna un altro 98° posto per la Sicilia e le restanti province vivacchiano tra il 50° e oltre il 100° piazzamento.
Va meglio Catania per numero di società presenti sul territorio, ma si tratta comunque di un 63° posto al livello nazionale, il contraccolpo arriva poi da Enna e Caltanissetta con due ormai consueti piazzamenti al 108° posto e il 106° posto.
Alla voce “tesserati” la Sicilia non si salva neppure in zona Cesarini. Qui Messina scivola oltre 60° posto, Siracusa è all’86° posto, Catania torna al 90°, Trapani si assesta al 93° e Palermo al 95°. Le restanti province vanno anche peggio.
è chiaro che questi non possono essere i numeri di un movimento in salute, eppure da queste circostanze si riesce addirittura a garantire partecipazioni olimpiche, come è accaduto quest’estate con la presenza di 18 atleti siciliani alla XXXI edizione delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, e medaglie, certezze arrivate dalle prestazioni di Rossella Fiammingo e Daniele Garozzo. Sono realtà anche le imprese di grandi campioni del ciclismo come Vincenzo Nibali, il Trapani Calcio ha sfiorato la promozione in serie A la scorsa stagione, l’Orlandina Basket è pronta a vivere il suo quarto anno nella massima serie di basket ed è impossibile dimenticare quanto bene fa in Sicilia nella pallanuoto.
Tuttavia, queste sono tutte realtà che hanno imparato ad essere eccellenti camminando sulle proprie gambe, senza quasi nessun sostegno pubblico alla propria attività, che invece sarebbe auspicabile non solo come proclame.

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